Raid israeliani su Gaza uccidono 59 persone, tra cui donne e bambini. Colpite due scuole-rifugio. Israele prepara una nuova offensiva militare nell’enclave palestinese
Almeno 59 persone sono state uccise nelle ultime 24 ore nei raid aerei israeliani su Gaza, secondo quanto riportato dai funzionari ospedalieri locali. Le vittime includono numerose donne e bambini, in un contesto di escalation che vede Israele pronto a intensificare ulteriormente le operazioni militari contro Hamas.
Tra gli attacchi più letali figura il bombardamento di una scuola nel campo profughi di Bureij, nel centro di Gaza, che ospitava centinaia di sfollati: 27 i morti, secondo l’ospedale Al-Aqsa, tra cui nove donne e tre bambini. Si tratta della quinta volta dall’inizio della guerra che lo stesso edificio viene colpito.
Un altro attacco, avvenuto alle prime luci dell’alba a Gaza City, ha colpito una seconda scuola adibita a rifugio, causando 16 vittime, mentre almeno altre 16 persone sono state uccise in diverse zone della Striscia.
Israele prepara una nuova fase della guerra
Il nuovo bilancio di sangue arriva a pochi giorni dall'approvazione, da parte del governo israeliano, di un piano per estendere il controllo su Gaza. Il piano prevede il rafforzamento delle operazioni militari, la presenza permanente dell'esercito israeliano in territori conquistati, il trasferimento forzato di civili palestinesi nel sud dell’enclave e la gestione della distribuzione degli aiuti umanitari da parte di società di sicurezza private.
In vista dell’escalation, Israele sta richiamando decine di migliaia di riservisti. Tuttavia, l’attuazione del piano — secondo quanto riferito — sarà rinviata fino al termine della visita nella regione dell’ex presidente USA Donald Trump, prevista per la fine del mese.
In un’altra nota polemica, Donald Trump ha dichiarato che solo 21 dei 59 ostaggi israeliani ancora detenuti da Hamas sarebbero vivi, smentendo la stima ufficiale israeliana che parla di 24 ostaggi vivi. Il Forum delle famiglie degli ostaggi ha chiesto trasparenza e ha lanciato un appello diretto al premier Benjamin Netanyahu: “Fermate la guerra fino alla restituzione di tutti gli ostaggi”.
L’attuale conflitto è iniziato il 7 ottobre 2023, quando Hamas ha attaccato il sud di Israele, uccidendo circa 1.200 persone e prendendo 251 ostaggi. Da allora, l’offensiva israeliana ha causato — secondo il Ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas — oltre 52.400 morti palestinesi, in gran parte donne e bambini.
Israele, dal canto suo, afferma che 850 soldati sono morti nel conflitto e accusa Hamas di usare infrastrutture civili come basi operative, comprese scuole e ospedali, aggravando così il bilancio tra i civili.