Il Cardinale Re ricorda il Pontefice nell'omelia, "non si è risparmiato, sempre vicino a poveri e migranti"
L'ultimo addio
Un rito funebre denso di emozioni, di momenti di raccoglimento e applausi, quello con cui le circa 250 mila persone presenti in Piazza San Pietro, hanno salutato Papa Bergoglio. Un evento globale che ha visto la presenza di oltre 180 delegazioni internazionali, ma che nello stile ha rispettato la sobrietà del Pontefice.
Dopo la cerimonia, durata circa due ore, il feretro è partito alla volta della Basilica di Santa Maria Maggiore per la sepoltura. La prima volta in oltre un secolo, che un Papa si fa seppellire fuori dalle mura Vaticane.
Un corteo che a passo d'uomo, ha percorso il centro storico della capitale, offrendo così la possibilità alla gente, alla quale il Papa è sempre stato vicino, di porgere l'ultimo saluto.
"Un pontificato intenso"
Con queste parole il Cardinale Re ha descritto il Pontefice nell'omelia. La missione di Bergoglio ha spiegato, vede nella Chiesa "una casa per tutti". L'opera di Francesco, Franciscus come il Papa ha voluto farsi chiamare sulla lapide "non si è mai risparmiata".
Il Cardinale ha poi ripercorso i momenti più importanti del pontificato, ricordando gli interventi a Lampedusa e al confine tra Messico e Stati Uniti. Un Papa, ha detto, che si è sempre speso per migranti e poveri.
Il saluto degli ultimi
Ad accogliere il feretro alla Basilica di Santa Maria Maggiore, scelta dal Pontefice perchè è qui che era solito fermarsi dopo i suoi viaggi, ci sono poveri, migranti e donne trans. Anche in questo caso gli applausi non sono mancati, insieme ai quali il grido della piazza: "Viva Francesco".
La scelta del luogo della tumulazione, è anche questa in linea con la sobrietà del Pontefice. E mentre la folla volge un ultimo sguardo al feretro, il mondo intero riflette sull'eredità di Bergoglio e sul futuro Papa che il conclave a breve dovrà eleggere.
Il Vaticanista Antonio Pelayo, intervistato da Euronews, spiega che i cambiamenti impressi da Bergoglio sono "irreversibili". "Soprattutto quando si guarda al ruolo del Papa", spiega, "per Francesco, non doveva essere un monarca ma un umile pastore".