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India, uomini armati aprono il fuoco nel Kashmir: almeno 28 turisti uccisi

Agenti di sicurezza indiani pattugliano in veicoli blindati vicino a Pahalgam, nel sud del Kashmir, 22 aprile 2025
Agenti di sicurezza indiani pattugliano in veicoli blindati vicino a Pahalgam, nel sud del Kashmir, 22 aprile 2025 Diritti d'autore  AP Photo
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Di Gavin Blackburn Agenzie: AP
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Il Kashmir ha visto una serie di uccisioni mirate di indù, compresi i lavoratori immigrati dagli Stati indiani, dopo che Nuova Delhi ha posto fine allo status di semi-autonomia della regione nel 2019

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La polizia indiana ha dichiarato che alcuni uomini armati hanno ucciso almeno 28 turisti in un resort, nel Kashmir controllato dall'India. Due alti ufficiali di polizia hanno dichiarato che almeno quattro uomini armati, che hanno descritto come militanti, hanno sparato contro decine di turisti da distanza ravvicinata.

Gli ufficiali hanno poi dicharato che almeno altre tre dozzine di persone sono rimaste ferite, molte delle quali in gravi condizioni.

Per la polizia la sparatoria nel Kashmir è "attacco terroristico"

I funzionari hanno raccolto almeno venti corpi nel prato di Baisaran, a circa cinque chilometri dalla città di Pahalgam, località turistica della regione contesa.

La polizia ha descritto l'incidente come un "attacco terroristico" e ha incolpato i militanti che combattono contro il dominio indiano. Tutto questo sembra un cambiamento importante nel conflitto regionale, in cui i turisti sono stati in gran parte risparmiati.

"Questo attacco è molto più grande di qualsiasi altra cosa che abbiamo visto negli ultimi anni contro i civili", ha scritto Omar Abdullah, il più alto funzionario eletto della regione, in un post sui social media.

La polizia è alla ricerca degli attentatori e non c'è stata alcuna rivendicazione immediata di responsabilità.

Il ministro degli Interni indiano, Amit Shah, si stava recando a Srinagar, la città principale del Kashmir controllato dall'India. Shah ha detto che il primo ministro Narendra Modi, in visita ufficiale in Arabia Saudita, è stato informato. "Ci accaniremo sui responsabili con le conseguenze più dure", ha scritto Shah sui social media.

Il leader della resistenza nel Kashmir condanna l'attacco contro i turisti

Mirwaiz Umar Farooq, uno dei principali leader della resistenza kashmira, ha condannato quello che ha definito un "vile attacco ai turisti", scrivendo sui social media che "tale violenza è inaccettabile e contraria all'etica del Kashmir che accoglie i visitatori con amore e calore".

L'attacco ha coinciso con la visita in India del vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance, impegnato in un viaggio di quattro giorni a carattere prevalentemente personale.

"Negli ultimi giorni siamo stati colpiti dalla bellezza di questo Paese e della sua gente. I nostri pensieri e le nostre preghiere sono con loro mentre piangono questo orribile attacco", ha dichiarato Vance sui social media.

Il prato di Pahalgam è una popolare destinazione turistica, circondata da montagne innevate e punteggiata da foreste di pini. È visitato da centinaia di turisti ogni giorno.

I rivali India e Pakistan amministrano ciascuno una parte del Kashmir, ma entrambi rivendicano il territorio nella sua interezza.

Le tensioni in Kashmir degli ultimi anni

Il Kashmir ha visto una serie di uccisioni mirate di indù, compresi i lavoratori immigrati dagli Stati indiani, dopo che Nuova Delhi ha posto fine allo status di semi-autonomia della regione nel 2019 e ha drasticamente limitato il dissenso, le libertà civili e la libertà dei media. Le tensioni si sono fatte sentire con l'intensificarsi delle operazioni di controinsurrezione da parte dell'India.

La regione, nota per le dolci colline himalayane, le case galleggianti squisitamente decorate e i prati incontaminati, è diventata una delle principali destinazioni turistiche nazionali. Il Kashmir ha attirato milioni di visitatori che godono di una strana pace mantenuta da onnipresenti posti di blocco, veicoli blindati e soldati di pattuglia.

Sebbene negli ultimi tempi la violenza sia diminuita nella Valle del Kashmir, cuore della ribellione anti-indiana, i combattimenti tra le forze governative e i ribelli si sono in gran parte spostati in aree remote della regione di Jammu, tra cui Rajouri, Poonch e Kathua, dove le truppe indiane hanno affrontato attacchi mortali.

I militanti della parte del Kashmir controllata dall'India combattono contro il governo di Nuova Delhi dal 1989. Molti kashmiri musulmani sostengono l'obiettivo dei ribelli di unire il territorio, sotto il dominio pakistano o come Paese indipendente.

L'India insiste che la militanza in Kashmir è terrorismo sponsorizzato dal Pakistan. Il Pakistan nega l'accusa e molti kashmiri la considerano una legittima lotta per la libertà. Decine di migliaia di civili, ribelli e forze governative sono stati uccisi nel conflitto.

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