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Raid israeliani su Gaza: almeno 14 morti. Distrutti i bulldozer usati per rimuovere le macerie

Palestinesi esaminano i resti dei bulldozer colpiti da un attacco aereo dell'esercito israeliano a Jabaliya, il 22 aprile 2025
Palestinesi esaminano i resti dei bulldozer colpiti da un attacco aereo dell'esercito israeliano a Jabaliya, il 22 aprile 2025 Diritti d'autore  AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di Gavin Blackburn Agenzie: AP
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Nuovi bombardamenti ordinati da Tel Aviv hanno mietuto altre vittime nella Striscia di Gaza. Distrutta anche un'autocisterna per il trasporto di acqua e dei bulldozer utilizzati per rimuovere le macerie dopo i raid

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Almeno 14 palestinesi, per lo più donne e bambini, sono stati uccisi da nuovi attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza, secondo quanto dichiarato da fonti locali, secondo le quali i raid hanno anche distrutto anche bulldozer e altre attrezzature utilizzate per rimuovere le macerie.

Sempre più difficile salvare vite senza i bulldozer

L'offensiva israeliana contro Hamas, che si è tradotta in un'invasione della Striscia, dura ormai da diciotto mesi. La quasi totalità del territorio palestinese è ormai distrutta, a tal punto che ci si chiede se sia possibile immaginare una ricostruzione. Ora la distruzione dei macchinari utili per rimuovere le macerie rende ancor più complicato salvare la vita di chi rimane intrappolato a seguito dei bombardamenti, così come liberale le strade per consentire agli aiuti umanitari di raggiungere la popolazoine.

Un comune nell'area di Jabaliya, nel nord di Gaza, ha fatto sapere che un attacco a un parcheggio ha distrutto in particolare nove bulldozer che erano stati forniti dall'Egitto e dal Qatar, Paesi che hanno contribuito a mediare il cessate il fuoco che era stato negoziato a gennaio.

I bulldozer distrutti da un attacco israeliano a Jabaliya
I bulldozer distrutti da un attacco israeliano a Jabaliya AP Photo

Ma non è tutto: i raid hanno anche colpito un'autocisterna per il trasporto d'acqua e un generatore mobile forniti da organizzazioni umanitarie, nonché un camion usato per pompare le acque reflue, ha riferito ancora il comune di Jabaliya.

L'esercito di Israele non ha commentato

L'esercito israeliano non ha diffuso alcun commento sugli attacchi. Tel Aviv afferma da sempre di voler colpire soltanto i combattenti di Hamas e attribuisce le morti civili al fatto che il gruppo armato opera in aree densamente popolate. I bombardamenti sono stati riavviati il mese scorso, assieme alle operazioni di terra, il che ha reso nuovamente impossibile l'accesso alla Striscia di Gaza, nella quale manca tutto: cibo, carburante, medicinali, strumentazioni sanitarie.

Complessivamente, l'intervento armato di Israele è già costato la vita a più di 51mila palestinesi, in gran parte civili e in molti casi donne e bambini, secondo i dati diffusi dal ministero della Salute di Hamas.

I danni provocati da un raid a Khan Younis, il 22 aprile 2025
I danni provocati da un raid a Khan Younis, il 22 aprile 2025 AP Photo

Almeno 51mila i morti nella Striscia di Gaza

Da parte sua, Israele afferma di aver ucciso circa 20mila combattenti con le sue operazioni - avviate dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 nel quale morirono 1.200 israeliani e 251 furono rapiti - ma non ha mai fornito prove a sostegno di tali dichiarazioni. Ad oggi nelle mani del gruppo di resistenza armata palestinese ci sono ancora 59 persone, di cui 24 si ritiene siano ancora in vita. La maggior parte degli ostaggi è stata infatti liberata nell'ambito degli scambi di prigionieri effettuati nel quadro del cessate il fuoco temporaneo.

Hamas ha dichiarato che libererà gli ultimi ostaggi solo in cambio del rilascio dei prigionieri palestinesi, del completo ritiro militare israeliano da Gaza e di un cessate il fuoco duraturo. Israele ha dichiarato che continuerà a combattere finché gli ostaggi non saranno restituiti e Hamas non sarà distrutto o disarmato e mandato in esilio.

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