Giovedì Israele ha preso di mira diverse aree residenziali densamente popolate della Striscia, colpendo edifici, rifugi di sfollati e tendopoli. L'Onu avverte: carenza di cibo e medicine a causa del blocco degli aiuti a livelli critici, operazioni umanitarie quasi al collasso
Gli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza giovedì hanno ucciso almeno 60 palestinesi, molti dei quali donne e bambini. Decine di altre persone sono rimaste ferite.
Gli attacchi hanno preso di mira aree residenziali densamente popolate, colpendo edifici, rifugi per sfollati e tendopoli di fortuna, nonché una stazione di polizia che secondo l'esercito israeliano ospitava un comando di militanti di Hamas.
Israele ha violato il cessate il fuoco con Hamas e ha rinnovato la guerra aerea e di terra il 18 marzo. Dall'inizio di marzo ha isolato i 2 milioni di palestinesi di Gaza da tutte le importazioni di cibo e di altri aiuti umanitari per fare pressione su Hamas affinché rilasci gli ostaggi, una ventina dei quali si ritiene siano ancora vivi.
Sull'orlo del collasso umanitario
L'Ufficio umanitario delle Nazioni Unite, Ocha, ha chiesto ai leader mondiali di esercitare maggiori pressioni su Israele per consentire il flusso di aiuti umanitari e altre forniture cruciali nell'enclave.
In un post su X l'Ocha ha affermato che i palestinesi sono "privati del necessario per sopravvivere" e ha sottolineato l'urgenza della situazione, notando che le operazioni di aiuto umanitario sono sull'orlo del collasso totale, con i livelli di medicine e cibo che si stanno esaurendo in modo critico.
Israele afferma che il suo blocco di Gaza serve a impedire ad Hamas di entrare in possesso di ulteriori rifornimenti per rafforzarsi e riorganizzarsi, mentre accusa abitualmente il gruppo di saccheggiare gli aiuti destinati ai civili.
Israele ha anche detto che la mossa è intesa a fare pressione su Hamas per il rilascio degli ostaggi, una tattica che i gruppi per i diritti hanno definito un crimine di guerra e una forma di punizione collettiva.
L'esercito israeliano minaccia di espandere le operazioni militari
Nel frattempo, giovedì l'esercito israeliano ha minacciato di espandere le operazioni nella Striscia. "Se non vedremo progressi nella restituzione degli ostaggi, espanderemo la nostra attività in un'operazione più intensa e significativa", ha dichiarato Eyal Zamir, capo di stato maggiore israeliano.
Nella dichiarazione di giovedì, il capo di stato maggiore militare ha affermato che Hamas è "responsabile dell'inizio di questa guerra" e della "terribile situazione della popolazione di Gaza".
Hamas ha dichiarato che rilascerà i restanti 59 ostaggi, 24 dei quali si ritiene siano vivi, solo in cambio del rilascio dei prigionieri palestinesi, di un cessate il fuoco duraturo e di un ritiro completo di Israele. Israele ha giurato di continuare a bombardare Gaza fino alla completa distruzione di Hamas.