Il presidente cinese conclude il suo tour nei Paesi vicini, dopo Vietnam e Malesia. Oltre ai rapporti e al commercio bilaterali, Xi Jinping ha incoraggiato le controparti a opporsi al protezionismo degli Stati Uniti
Il presidente cinese Xi Jinping è stato in Cambogia giovedì a conclusione della visita nel Sud-Est asiatico, che lo ha visto già in Vietnam e Malesia, con l'obiettivo di rafforzare le relazioni di Pechino con la regione anche nell'ottica della guerra commerciale in corso con gli Stati Uniti.
Xi è stato accolto all'aeroporto di Phnom Penh dal Re Norodom Sihamoni, prima di incontri con il primo ministro, Hun Manet, e il presidente del Senato, Hun Sen.
"La Cambogia è una priorità nella diplomazia di vicinato della Cina. La Cina sosterrà incessantemente la Cambogia nel sostenere l'autonomia strategica e nel perseguire un percorso di sviluppo adatto alle sue condizioni nazionali", ha dichiarato il leader cinese.
Il commercio è stato uno dei temi principali del viaggio, anche in Cambogia, dato il piccolo Stato si trova ad affrontare una delle più alte tariffe doganali statunitensi annunciate dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump a inizio mese.
Oltre al dazio base sulle merci mondiale del 10 per cento, infatti, la Cambogia dovrà affrontare imposizioni doganali aggiuntive, che portano il totale al 49 per cento (al 46 per il Vietnam e al 24 per la Malesia), se i negoziati previsti durante il rinvio di 90 giorni deciso dal presidente Usa non poteranno a un accordo ad hoc.
La rapida crescita della Cambogia negli ultimi anni è stata alimentata principalmente dalla Cina, che il premier Manet ha definito "un amico importante e indispensabile".
La Cina è il principale partner economico della Cambogia. Il commercio bilaterale ha superato i 15 miliardi di dollari (13,2 miliardi di euro) nel 2024, rappresentando quasi il 30 per cento del volume degli scambi della Cambogia.
Nell'ultimo decennio la Cina ha aumentato la sua influenza nella regione del Sud-est asiatico, grazie al suo potere economico.
La visita avviene nel 50esimo anniversario della presa di potere della Cambogia da parte dei comunisti Khmer Rossi nel 1975, che imposero un regime di terrore con politiche di ispirazione maoista.
Il leader dei Khmer Rossi, Pol Pot, e il resto del regime furono responsabili di un genocidio che causò la morte di un numero di cambogiani compreso tra 1,5 e 2 milioni, ovvero quasi un quarto della popolazione del Paese.
La Cina è stata accusata di essere il principale finanziatore straniero dei Khmer Rossi. Tuttavia. Pechino ha respinto questa accusa, affermando di non immischiarsi negli affari interni di nessun Paese e che questa storia è raramente discussa da entrambi i Paesi.