Gli incidenti in barca sono frequenti nel Paese centroafricano, dove la causa è spesso sovraffollamento delle imbarcazioni nei viaggi notturni
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Un'imbarcazione si è rovesciata dopo aver preso fuoco nella parte nord-occidentale della Repubblica Democratica del Congo (RDC), causando almeno 50 morti e centinaia di dispersi. A dichiararlo è stato un funzionario locale.
Decine di persone, molte delle quali gravemente ustionate, sono state salvate in seguito all'incidente avvenuto sul fiume Congo martedì scorso, in tarda serata.
È in corso una ricerca dei dispersi con squadre di soccorso supportate dalla Croce Rossa e dalle autorità provinciali.
L'imbarcazione motorizzata in legno con circa 400 passeggeri ha preso fuoco vicino alla città di Mbandaka, nella parte occidentale del Paese. A dichiararlo è stato il responsabile della navigazione fluviale Compétent Loyoko.
L'imbarcazione, HB Kongolo, era partita dal porto di Matankumu, situato lungo il fiume Congo nella provincia dell’Équateur, nella parte nord-occidentale della Repubblica Democratica del Congo, ed era diretta verso il territorio di Bolomba, una zona remota attraversata da numerosi corsi d'acqua e accessibile principalmente via fiume.
Incidenti in barca frequenti in RDC
Circa 100 sopravvissuti sono stati portati in un rifugio improvvisato presso il municipio di Mbandaka. Quelli con ferite da ustione sono stati portati negli ospedali locali.
L'incendio sarebbe scoppiato mentre una donna stava cucinando a bordo, ha detto Loyoko.
Diversi passeggeri, tra cui donne e bambini, sono morti dopo essersi gettati in acqua senza saper nuotare.
Gli incidenti in barca sono comuni nel Paese centroafricano, dove spesso si attribuisce la colpa ai viaggi notturni e al sovraffollamento delle imbarcazioni.
Le autorità hanno faticato a far rispettare le norme marittime.
I fiumi della RDC sono un importante mezzo di trasporto per gli oltre 100 milioni di abitanti, soprattutto nelle aree remote dove le infrastrutture sono scarse o inesistenti.
Negli ultimi anni, centinaia di persone sono rimaste uccise in incidenti navali, poiché sempre più persone abbandonano le poche strade disponibili per imbarcazioni di legno cariche di passeggeri e merci.