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Gaza: raid Israele su ospedale Nasser, oltre 50mila palestinesi morti dall'inizio della guerra

Macerie di una struttura colpita da un raid israeliano a Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza, sabato 22 marzo 2025
Macerie di una struttura colpita da un raid israeliano a Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza, sabato 22 marzo 2025 Diritti d'autore  Abdel Kareem Hana/Copyright 2025, The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Abdel Kareem Hana/Copyright 2025, The AP. All rights reserved
Di Euronews Agenzie: AP
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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L'attacco all'ospedale di Khan Younis per colpire un alto leader politico di Hamas. È il secondo omicidio mirato di domenica. Altri raid hanno ucciso una quarantina di palestinesi. Israele ha avviato operazioni di terra nel nord e nel sud della Striscia

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Israele ha colpito domenica l'ospedale Nasser di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, causando la morte di almeno due palestinesi e diversi feriti secondo le autorità sanitarie locali.

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno confermato in una nota di avere colpito un importante obiettivo di Hamas. Si tratta di Ismail Barhoum, "il nuovo primo ministro di Hamas a Gaza, sostituto di Issam Daalis, il precedente primo ministro eliminato qualche giorno fa»", ha detto il ministro degli Esteri, Israel Katz citato dai media israeliani.

Katz ha aggiunto che l'offensiva in corso si sta espandendo e che continuerà finché gli ostaggi non saranno rilasciati. Hamas ha confermato la morte di Barhoum che era in cura presso l'ospedale.

Il bilancio dei morti a Gaza sale oltre i 50mila

Nelle prime ore di domenica altri attacchi da parte dell'esercito di Israele nella porzione meridionale della Striscia di Gaza hanno ucciso una quarantina di persone, secondo quanto riferito dalla protezione civile palestinese. Tra i morti, anche donne e bambini.

Secondo le autorità palestinesi, dalla fine della tregua lo scorso 18 marzo sono morti oltre 600 palestinesi e il bilancio totale dall'ottobre del 2023 ha superato 50mila deceduti e 113mila feriti.

L'esercito israeliano ha anche ordinato l'evacuazione di parte della città di Rafah, al confine con l'Egitto, e ha dichiarato di avere accerchiato l'area di Tel al-Sultan, già in buona parte distrutta, ufficialmente per colpire dei miliziani.

Alla popolazione è stato chiesto di abbandonare la zona utilizzando un unico percorso che porta a al-Mawasi, una zona costiera che ospita una vasta tendopoli in cui si vive in condizioni drammatiche.

Gaza, testimoni: "Civili evacuati sotto il fuoco di carri armati e droni"

Israele non ha precisato quale sia l'obiettivo della nuova offensiva di terra. La popolazione palestinese, in ogni caso si è avviata lungo la strada costiera per l'ennesimo spostamento obbligato: una scena ricorrente in una guerra che ha costretto la maggior parte della popolazione di Gaza a fuggire.

"È un'evacuazione sotto il fuoco", ha denunciato Mustafa Gaber, giornalista locale che ha lasciato Tel al-Sultan con la sua famiglia. In una videochiamata, ha spiegato che centinaia di persone stavano fuggendo mentre i colpi di carri armati e droni riecheggiavano nelle vicinanze. "Ci sono feriti tra di noi. La situazione è molto difficile", ha aggiunto.

Il colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba dell'esercito israeliano, aveva in precedenza chiesto alla popolazione di spostarsi. "Rimanere negli accampamenti, nelle tende o nelle case di Tel al-Sultan o percorrere qualsiasi altra strada mette in pericolo la vostra vita", aveva indicato in un comunicato.

Hamas ha dichiarato che Salah Bardawil, membro del suo ufficio politico e del Parlamento palestinese, è stato ucciso in un attacco a Khan Younis insieme con la moglie. L'uomo era un membro del Politburo del gruppo, l'ennesimo ucciso con azioni mirate dalla ripresa dei raid israeliani.

Intere famiglie eliminate nelle nuove stragi nel sud di Gaza

A seguito dei nuovi attacchi, due ospedali nel sud della Striscia di Gaza hanno dichiarato di aver ricevuto 17 cadaveri dopo gli attacchi della notte, confermando la presenza di donne e bambini.

L'Ospedale Europeo ha dichiarato in particolare che è stata uccisa un'intera famiglia di Khan Younis: i due genitori e cinque bambini. Un'altra famiglia, due ragazze e i loro genitori, è morta in un altro attacco nella stessa città. A loro si aggiungono un'altra donna e un bambino.

I servizi di emergenza della Mezzaluna rossa palestinese hanno denunciato inoltre che le forze israeliane avrebbero impedito alle ambulanze di raggiungere i luoghi degli attacchi, precisando che diversi medici sono stati feriti.

Dopo l'interruzione della tregua, i ribelli yemeniti Houthi, pur bombardati dagli Stati Uniti, hanno ripreso gli attacchi contro Israele, come forma di solidarietà nei confronti dei palestinesi.

Cessate il fuoco a pezzi dopo gli attacchi israeliani

L'accordo per un cessate il fuoco che era stato raggiunto a gennaio aveva messo fine a 15 mesi di pesanti combattimenti avviati dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 contro Israele.

Durante la tregua, sono stati liberati venticinque ostaggi israeliani e restituiti i corpi di altri otto, in cambio di centinaia di prigionieri palestinesi. Al contempo, le forze israeliane si sono ritirate in una zona cuscinetto, permettendo a centinaia di migliaia di persone di tornare a ciò che resta delle loro case, e consentendo un aumento degli ingressi di aiuti umanitari.

All'inizio di febbraio le parti avrebbero dovuto avviare i negoziati per la fase successiva della tregua, nel corso della quale Hamas avrebbe dovuto liberare i restanti 59 ostaggi, 35 dei quali si ritiene siano morti, in cambio di altri prigionieri palestinesi, di un cessate il fuoco permanente e del ritiro di Israele da Gaza.

La proposta israeliana e statunitense di estendere la prima fase fino ad aprile ha trovato il rifiuto di Hamas che ha chiesto di applicare gli accordi già conclusi a gennaio con i negoziatori di Egitto e Qatar.

Dunque stop ai negoziati e ripresa della guerra per assicurare un futuro a Gaza senza Hamas. Il governo Netanyahu sembra avere ceduto all'ultradestra nazionalista e religiosa per non perdere la maggioranza, in vista di un voto decisivo lunedì sera sulla finanziaria in Israele.

Dal Cairo, l'Alta rappresentante per la politica estera Ue, Kaja Kallas, ha condiviso un futuro senza gli islamisti parlando di Gaza domenica con i Paesi arabi, prima di dirigersi in Israele.

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