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Maduro avverte: "Il Venezuela si prepara a prendere le armi se necessario"

Nicolás Maduro, alla cerimonia di giuramento.
Nicolás Maduro, alla cerimonia di giuramento. Diritti d'autore  Cristian Hernandez/Copyright 2025 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Cristian Hernandez/Copyright 2025 The AP. All rights reserved
Di Euronews
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Il presidente Nicolás Maduro, dopo aver prestato giuramento per un nuovo mandato fino al 2031, ha assicurato che il Venezuela, insieme a Cuba e Nicaragua, è pronto a difendere la pace e la sovranità anche con la lotta armata

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Nicolás Maduro, che ha recentemente prestato giuramento come presidente del Venezuela per il mandato 2025-2031, ha fatto suonare un campanello d'allarme quando ha affermato che il Paese si sta preparando, insieme a Cuba e Nicaragua, a "prendere le armi", se necessario, per difendere "il diritto alla pace e alla sovranità".

Durante la cerimonia di chiusura del Festival internazionale antifascista mondiale, Maduro ha invocato una "grande alleanza mondiale" contro il fascismo, evocando la lotta dell'ex Unione Sovietica nella Seconda guerra mondiale. "Che nessuno faccia un errore con il Venezuela", ha avvertito. "Se è con le buone, avanzeremo con le buone, ma se è con le cattive, lo sconfiggeremo".

Il leader chavista ha fatto riferimento a possibili minacce internazionali e ha assicurato che il suo governo è pronto ad affrontare qualsiasi scenario, compresa una "legittima lotta armata".

Contesto politico

Maduro è entrato in carica per il terzo mandato consecutivo tra le accuse di brogli elettorali da parte dell'opposizione, guidata da Edmundo González Urrutia, che sostiene di aver vinto le elezioni del 28 luglio. La comunità internazionale, compresa gran parte dell'America Latina, ha condannato la rielezione di Maduro e la considera un colpo alla democrazia.

In questo panorama di polarizzazione, personaggi come gli ex presidenti colombiani Álvaro Uribe e Iván Duque hanno ventilato la possibilità di un intervento internazionale per costringere il regime chavista ad andarsene.

Intervenendo a un evento nella città di confine di Cúcuta, Uribe ha chiesto il sostegno delle Nazioni Unite per estromettere il governo e indire libere elezioni. Maduro non ha lasciato passare queste dichiarazioni senza rispondere. "Nessuno vuole l'intervento militare richiesto da Uribe. Nessuno vuole più sanzioni, nessuno vuole più violenza", ha detto con enfasi.

In un panorama politico segnato da tensioni interne ed esterne, il discorso di Maduro lascia intendere un indurimento della sua posizione di fronte alle critiche e alle possibili minacce internazionali, rafforzando la sua alleanza con Paesi affini nella regione come Cuba e Nicaragua.

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