Per l'Unione europea, le autorità venezuelane "hanno perso un'opportunità decisiva per garantire una transizione democratica trasparente". Critica anche Metsola: "Maduro dovrebbe essere consegnato alla giustizia"
Venerdì l'Unione europea ha condannato la situazione in Venezuela dopo il giuramento del presidente Nicolás Maduro per un terzo mandato.
Nel comunicato inviato dall'Alta rappresentante per la politica estera, Kaja Kallas, l'Ue assicura che i risultati annunciati "non sono ancora stati verificati e non possono essere riconosciuti come rappresentativi della volontà del popolo". I leader dell'opposizione María Corina Machado e Edmundo González insistono sui brogli elettorali.
Kallas osserva che "Maduro non ha la legittimità di un presidente democraticamente eletto". Si rammarica inoltre che le autorità del Paese "non abbiano rispettato" la volontà del popolo venezuelano.
La presidente del parlamento europeo, Roberta Metsola, è stata più dura, sostenendo che "Maduro dovrebbe essere consegnato alla giustizia, non prestare giuramento illegittimamente". Il parlamento europeo è stato anche l'unica istituzione comunitaria a riconoscere il leader dell'opposizione venezuelana Edmundo González come presidente eletto del Paese.
Sia lui che María Corina Machado hanno ricevuto il Premio Sakharov per la libertà di pensiero lo scorso dicembre.
Altri venezuelani sanzionati
L'Ue ha manifestato la propria solidarietà al popolo venezuelano di fronte all'"inasprimento della repressione e delle vessazioni contro l'opposizione e la società civile e le loro famiglie". Il blocco chiede quindi alle autorità di "porre fine a tutte le detenzioni ingiuste e arbitrarie" e di "rilasciare incondizionatamente tutti i prigionieri politici".
Il Consiglio ha inoltre sanzionato 15 persone "responsabili di aver minato la democrazia, lo Stato di diritto o i diritti umani in Venezuela". L'Ue ricorda che "non sono state adottate misure che possano danneggiare la popolazione o l'economia del Venezuela".