Le forze antigovernative siriane hanno rovesciato il regime di Assad in 12 giorni. Cosa potrebbe accadere in futuro? Chi sono gli attori principali di questa crisi? E chi potrebbe trarne vantaggio?
Il regime di Bashar al Assad è caduto dopo che i ribelli jihadisti hanno dichiarato di essere entrati a Damasco.
Il primo ministro siriano Mohammed Ghazi Jalali ha dichiarato che il governo è pronto a "tendere la mano" all'opposizione e a cedere le sue funzioni a un governo di transizione.
Le forze antigovernative sono entrati nella capitale siriana in una crisi in rapida evoluzione che ha colto di sorpresa gran parte del mondo. L'esercito siriano ha abbandonato città chiave con poca resistenza. Chi sono questi combattenti dell'opposizione? Se prendono il controllo di Damasco dopo aver conquistato alcune delle città più grandi della Siria, cosa succederà?
Ecco uno sguardo al sorprendente rovesciamento di fortuna per Assad e il governo negli ultimi 10 giorni, e a ciò che potrebbe aspettarsi il riaccendersi della guerra civile siriana, che dura ormai da 13 anni.
L'obiettivo dei ribelli? Rovesciare il governo
È la prima volta che le forze di opposizione raggiungono la capitale siriana dal 2018, quando le truppe del Paese hanno riconquistato l'area dopo un assedio durato anni.
I combattenti in avvicinamento sono guidati dal più potente gruppo di insorti in Siria, Hayat Tahrir al-Sham, o Hts, insieme a un gruppo di milizie siriane sostenute dalla Turchia chiamato Esercito nazionale siriano. Entrambi si sono trincerati nel nord-ovest. Hanno lanciato l'offensiva il 27 novembre, con gli uomini armati che hanno conquistato Aleppo, la città più grande della Siria, e la città centrale di Hama, la quarta più grande.
L'Hts ha le sue origini in Al Qaeda ed è considerato un'organizzazione terroristica dagli Stati Uniti e dalle Nazioni Unite. Negli ultimi anni, però, il gruppo ha dichiarato di aver tagliato i legami con al-Qaeda e, secondo gli esperti, negli ultimi anni l'Hts ha cercato di mostrarsi diverso, concentrandosi sulla promozione di un governo civile nel proprio territorio, oltre che sull'azione militare.
Il leader dell'Hts Abu Mohammed al Golani ha dichiarato alla Cnn, in un'intervista esclusiva rilasciata giovedì dalla Siria, che l'obiettivo dell'offensiva è rovesciare il governo di Assad.
Possibili spaccature in vista
L'Hts e l'Esercito nazionale siriano sono stati a volte alleati e a volte rivali, e i loro obiettivi potrebbero divergere.
Le milizie sostenute dalla Turchia hanno anche interesse a creare una zona cuscinetto vicino al confine turco per tenere lontani i militanti curdi in contrasto con Ankara. La Turchia è stata uno dei principali sostenitori dei combattenti che cercano di rovesciare Assad, ma più recentemente ha sollecitato la riconciliazione, e i funzionari turchi hanno respinto con forza le affermazioni di un coinvolgimento nell'attuale offensiva.
La questione principale è se l'Hts e l'Esercito nazionale siriano collaboreranno se riusciranno a rovesciare Assad o se si rivolteranno nuovamente l'uno contro l'altro.
Quali sono gli altri attori in Siria
Mentre l'offensiva lampo contro il governo siriano è iniziata nel nord, i gruppi armati dell'opposizione si sono mobilitati anche altrove.
Le aree meridionali di Sweida e Daraa sono state entrambe prese localmente. Sweida è il cuore della minoranza religiosa drusa della Siria ed è stata teatro di regolari proteste antigovernative anche dopo che Assad aveva apparentemente consolidato il suo controllo sull'area.
Daraa è un'area musulmana sunnita che è stata ampiamente considerata come la culla della rivolta contro il governo di Assad scoppiata nel 2011. Daraa è stata riconquistata dalle truppe governative siriane nel 2018, ma i ribelli sono rimasti in alcune aree. Negli ultimi anni, Daraa si trovava in uno stato di quiete grazie a un accordo di cessate il fuoco mediato dalla Russia.
Gran parte dell'est della Siria è controllato dalle Forze Democratiche Siriane, un gruppo a guida curda sostenuto dagli Stati Uniti che in passato si è scontrato con la maggior parte degli altri gruppi armati del Paese.
Il governo siriano controlla solo tre dei 14 capoluoghi di provincia: Damasco, Latakia e Tartus.
Quali saranno le prossime mosse??
Un comandante degli insorti, Hassan Abdul-Ghani, ha scritto sull'app di messaggistica Telegram che le forze dell'opposizione hanno iniziato a portare avanti la "fase finale" della loro offensiva, accerchiando Damasco.
Le truppe siriane si sono ritirate sabato da gran parte della città centrale di Homs, la terza più grande della Siria, secondo un comunicato filogovernativo e l'Osservatorio siriano per i diritti umani con sede nel Regno Unito. Se la città venisse conquistata, verrebbe tagliato il collegamento tra Damasco, sede del potere di Assad, e la regione costiera dove gode di un ampio sostegno.
"Homs e le città costiere saranno un'enorme linea rossa dal punto di vista politico e sociale. Dal punto di vista politico, se questa linea viene superata, allora stiamo parlando della fine dell'intera Siria, quella che conoscevamo in passato", ha dichiarato un residente di Damasco, Anas Joudeh.
Assad sembra essere in gran parte da solo, poiché gli alleati Russia e Iran sono distratti da altri conflitti e l'Hezbollah, con sede in Libano, è stato indebolito dalla sua guerra con Israele, ora sotto un fragile cessate il fuoco.
L'inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria, Geir Pedersen, ha chiesto colloqui urgenti a Ginevra per garantire una "transizione politica ordinata", affermando che la situazione sta cambiando di minuto in minuto. Ha incontrato i ministri degli Esteri e gli alti diplomatici di otto Paesi chiave, tra cui Arabia Saudita, Russia, Egitto, Turchia e Iran, a margine del vertice di Doha.