Le esercitazioni includono 25 aerei e 11 navi. Ci si attendeva una prova di forza dopo le dichiarazioni del presidente di Taiwan sull'indipendenza dell'isola da Pechino. Per il governo di Taipei si tratta di "provocazioni". Sostegno dagli Usa
Le forze armate della Cina hanno avviato lunedì nuove esercitazioni intorno a Taiwan, affermando che si tratta di un avvertimento contro gli “atti separatisti delle forze indipendentiste" al governo nell'isola, suscitando la condanna dei governi di Taipei e degli Stati Uniti.
I vertici dell'esercito hanno annunciato che le esercitazioni Joint Sword-2024B si stanno svolgendo nello Stretto di Taiwan, che separa l'isola dalle coste orientali della Cina, in tre direzioni: nord, sud ed est.
Il ministero della Difesa di Pechino ha dichiarato che le esercitazioni sono una risposta al rifiuto del presidente taiwanese di cedere alle richieste di riconoscere Taiwan come parte della Repubblica Popolare Cinese sotto il governo del Partito Comunista.
L'iniziativa era nell'aria dal 10 ottobre, quando il presidente di Taiwan Lai Ching-te (conosciuto anche come William Lai) ha affermato che l'isola "non è subordinata alla Cina" e che Pechino "non ha il diritto di rappresentare Taiwan", pur parlando di possibile collaborazione tra i due governi, in occasione di un discorso per la festa nazionale dell'isola.
Pechino rivendica Taiwan come parte della Cina dal 1949
“L'esercitazione", ha affermato un portavoce del Comando Orientale dell'esercito di Pechino in un comunicato diffuso in cinese e in inglese, "è legittima e necessaria a salvaguardare la sovranità dello Stato e l'unità nazionale”.
L'isola si governa in maniera autonoma dal 1949, quando la guerra civile terminò con la fondazione della Repubblica popolare cinese da parte dei comunisti di Mao Zedong e la fuga delle forze nazionaliste, che trasferirono a Taiwan la Repubblica di Cina (creata nel 1912 dopo la caduta dell'ultima dinastia imperiale).
Il comunicato militare indica con una mappa nove aree per le esercitazioni in corso: due sulla costa orientale dell'isola, tre sulla costa occidentale, una a nord e tre intorno alle isole controllate da Taiwan di fronte alla costa cinese.
Le autorità nè i media statali di Pechino hanno indicato la durata delle esercitazioni, ma hanno confermato la presenza anche di navi della guardia costiera per pattugliamenti di polizia nello Stretto di Taiwan.
Non si tratta della prima iniziativa di questo tipo, dal momento che le esercitazioni militari vengono usate come forma di pressione all'alzarsi delle tensioni nello Stretto. Secondo il ministero della difesa di Taipei in queste manovre sono coinvolti 25 aerei e 11 navi, tra cui la portaerei Liaoning.
La reazione di Taipei all'invio di aerei e navi da parte della Cina
Il governo di Taiwan (espressione del Partito Democratico Progressista che mantiene la richiesta di indipendenza di fatto e di diritto da Pechino) ha reagito parlando di “provocazioni palesi”, che minano seriamente la pace e la stabilità regionale.
"La Cina dovrebbe", si legge in una nota pubblicata dall'ufficio del presidente Lai, "rispettare la scelta del popolo di Taiwan di uno stile di vita libero e democratico" e dunque "astenersi da provocazioni militari che potrebbero turbare lo status quo nella regione”.
“Chiediamo alla Repubblica Popolare Cinese di agire con moderazione e di evitare qualsiasi altra azione che possa minare la pace e la stabilità attraverso lo Stretto di Taiwan e nella regione in generale”, ha dichiarato il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Matthew Miller.