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Netanyahu attacca l'Onu mentre continuano i raid israeliani in Libano: più di 700 i morti da lunedì

il premier israeliano Netanyahu all'Assemblea generale delle Nazioni unite
il premier israeliano Netanyahu all'Assemblea generale delle Nazioni unite Diritti d'autore  Pamela Smith/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Pamela Smith/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
Di Maria Michela D'Alessandro
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Dopo aver definito le Nazioni unite una Palude antisemita, il premier israeliano ha detto che il suo Paese sta vincendo la guerra. Intanto proseguono gli attacchi dell'Idf in Libano dove da lunedì sono morte più di 700 persone

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Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato venerdì ai leader mondiali alle Nazioni Unite che il suo Paese sta “vincendo”, affievolendo ulteriormente le speranze di un cessate il fuoco sostenuto a livello internazionale per fermare la violenza.

Rivolgendosi all'Assemblea generale dell'Onu, ha definito l'organizzazione internazionale una "palude antisemita" e una "società terrapiattista anti-israeliana". "Stare con Israele è in linea con i vostri valori", ha detto dal podio.

Portando con sé due mappe etichettate come “La benedizione” e “La maledizione”, il leader israeliano ha puntato gli occhi su Teheran, affermando che “non c'è posto in Iran che il lungo braccio di Israele non possa raggiungere, e questo vale per tutto il Medio Oriente”.

L'Idf “continuerà a degradare Hezbollah” finché non raggiungerà i suoi obiettivi lungo il confine con il Libano, ha sottolineato.

“Israele ha tutto il diritto di eliminare questa minaccia e di riportare i nostri cittadini a casa loro in sicurezza. Ed è esattamente quello che stiamo facendo... continueremo a degradare Hezbollah finché tutti i nostri obiettivi non saranno raggiunti”, ha detto Netanyahu.

“Israele ha tollerato questa situazione intollerabile per quasi un anno. Oggi sono venuto qui per dire: quando è troppo è troppo”.

Numerosi rappresentanti dei Paesi membri dell'Onu hanno lasciato l'Assemblea in segno di protesta nei confronti del leader israeliano.

Continuano gli attacchi Israeliani sul Libano

Aumenta il bilancio dei morti in Libano dove da lunedì sono 700 le vittime dei raid delle forze israeliane. Le ultime registrate sono nove membri della stessa famiglia rimasti uccisi nella località meridionale di Shebaa. Lo ha fatto sapere venerdì il ministero della Salute libanese.

Nel pomeriggio di venerdì l'Idf ha annunciato una nuova ondata di attacchi contro obiettivi di Hezbollah nel Libano meridionale, secondo quanto riportato dal Times of Israel.

L'esercito israeliano ha spostato due brigate operative di riservisti al confine settentrionale del Paese. L'operazione avviene in un contesto in cui le stesse forze di difesa si dicono pronte ad entrare con le loro truppe in territorio libanese per distruggere le postazioni militari di Hezbollah.

Unicef: raddoppiati numeri di bambini morti rispetto al 2006

Il numero medio di bambini uccisi al giorno in Libano questa settimana è più che doppio rispetto a quello durante il conflitto del 2006. Lo rileva l'Unicef che invoca una "de-escalation immediata, avvertendo che un conflitto su larga scala avrebbe un impatto devastante sugli 1,3 milioni di bambini del Paese".

Secondo quanto dichiarato da Edouard Beigbeder, rappresentante dell'Agenzia delle Nazioni Unite in Libano, "si stima che durante il conflitto del 2006, durato 33 giorni, siano stati uccisi 400 bambini, ovvero circa 12 bambini al giorno".

Nell'arco di due giorni, lunedì e martedì, sono invece 50 i bambini uccisi questa settimana. Il Ministero della Sanità libanese prevede inoltre che altri bambini siano rimasti sepolti sotto le macerie degli edifici distrutti in tutto il Paese: "gli attacchi in Libano stanno uccidendo e ferendo i bambini a un ritmo spaventoso"', ha dichiarato Beigbeder.

Solo nelle ultime 72 ore centinaia di migliaia di persone sono state sfollate. Tra questi circa 16mila libanesi hanno cercato rifugio in Siria, al pari di altrettanti siriani che avevano passato il confine anni fa in senso contrario per sfuggire alla guerra.

L'Unicef ha anche segnalato che 30mila persone sono rimaste senza acqua potabile.

Uccisi cinque soldati siriani in raid israeliano

Venerdì l'agenzia di stampa siriana Sana ha riportato che cinque soldati siriani sono morti in un raid israeliano vicino al confine con il Libano. Citando una fonte militare i caccia dello Stato ebraico hanno "effettuato un attacco aereo su una delle nostre posizioni militari vicino a Kfar Yabus sul confine siro-libanese". L'Idf ha poi dichiarato di aver lanciato decine di attacchi contro obiettivi di Hezbollah nel Libano meridionale e di aver colpito un lanciatore da cui sono stati lanciati razzi venerdì mattina verso Haifa e Krayot nel nord di Israele

Nella stessa giornata Hezbollah ha rivendicato di aver lanciato missili Fadi 1 contro la località israeliana di Kiryat Ata, pochi chilometri a est di Haifa, e razzi contro la città di Tiberiade, "a sostegno del popolo palestinese e in difesa del Libano e del suo popolo". Secondo i media israeliani un uomo di 25 anni è rimasto ferito in modo lieve a Tiberiade dalle schegge di un razzo intercettato. Il sindaco della città Yossi Nivah ha chiesto a cittadini di limitare al minimo le uscite in strada.

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