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Abusi sessuali in Belgio, il premier De Croo critica Papa Francesco

Il primo ministro belga Alexander De Croo parla ai media al suo arrivo per partecipare al vertice della Comunità politica europea a Blenheim Palace, il 18 luglio 2024.
Il primo ministro belga Alexander De Croo parla ai media al suo arrivo per partecipare al vertice della Comunità politica europea a Blenheim Palace, il 18 luglio 2024. Diritti d'autore  Jacob King/PA
Diritti d'autore Jacob King/PA
Di Euronews Agenzie: AP
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Dure parole da parte del premier belga contro la Chiesa per aver nascosto per anni gli abusi sessuali contro decine di vittime. Il Papa ha ascoltato il discorso di De Croo e alla fine ha applaudito

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Il primo ministro belga Alexander De Croo ha criticato Papa Francesco per l'eredità di abusi sessuali e insabbiamenti da parte della Chiesa cattolica, chiedendo "passi concreti" per fare chiarezza sul passato e mettere gli interessi delle vittime davanti a quelli dell'istituzione.

Il discorso di venerdì del premier belga è stato uno dei più duri mai rivolti al Papa durante un viaggio all'estero, dove i dettami signorili del protocollo diplomatico di solito tengono lontano lo sdegno dai discorsi pubblici. Ma anche Re Filippo ha avuto parole forti per Francesco, chiedendo alla Chiesa di lavorare "incessantemente" per espiare i crimini e aiutare le vittime a guarire.

I loro toni hanno sottolineato quanto sia ancora grave lo scandalo degli abusi in Belgio, dove due decenni di rivelazioni di abusi e insabbiamenti sistematici hanno devastato la credibilità della gerarchia e contribuito a un declino generale del cattolicesimo e dell'influenza della Chiesa cattolica, un tempo potente.

De Croo: "Le vittime devono essere ascoltate"

"Oggi le parole da sole non bastano. Abbiamo bisogno anche di passi concreti", ha detto De Croo."Le vittime devono essere ascoltate. Devono essere al centro. Hanno diritto alla verità. I misfatti devono essere riconosciuti", ha detto di fronte a un pubblico di reali, funzionari della Chiesa, diplomatici e politici al Castello di Laeken, la residenza della famiglia reale belga.

"Quando qualcosa va storto, non possiamo accettare insabbiamenti", ha continuato De Croo. "Per poter guardare al futuro, la Chiesa deve confessare il suo passato".

Le rivelazioni sull'orribile scandalo degli abusi in Belgio si sono susseguite per un quarto di secolo, punteggiate da una notizia bomba nel 2010, quando il vescovo più longevo del Paese, il vescovo di Bruges Roger Vangheluwe, è stato autorizzato a dimettersi senza essere punito dopo aver ammesso di aver abusato sessualmente di suo nipote per 13 anni.

Francesco ha svergognato Vangheluwe solo all'inizio di quest'anno, in una mossa chiaramente pensata per rimuovere una persistente fonte di indignazione tra i belgi prima della sua visita. Francesco ha applaudito alla fine del discorso di De Croo e venerdì dovrebbe incontrare le vittime in privato.

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