Il partito nazionalista indú (Bjp) del primo ministro Modi ha perso 63 seggi rispetto al 2019 e ha bisogno dei voti della coalizione (Nda) per governare
Con la maggior parte delle 640 milioni di schede scrutinate, raccolte in 44 giorni di elezioni, che si sono svolte in sette tornate attraverso il Paese più popoloso del mondo, le elezioni alla Lok Sabha sanciscono la vittoria della coalizione guidata dal primo ministro in carica Narendra Modi, la National democratic alliance (Nda). Ma il voto indiano ha riservato diverse sorprese, prima tra tutti il ridimensionamento del Bharatiya janata party (Bjp), il partito nazionalista indú del premier.
Il Bjp ha conquistato 240 seggi, 63 in meno rispetto rispetto alla scorsa legislatura e ben al di sotto dei 272 seggi che garantiscono la maggioranza assoluta in Parlamento: non ha dunque i numeri per governare da solo. Con i suoi alleati ha conquistato 294 seggi, ben al di sotto dei 353 assicurati dopo il voto del 2019.
L'alleanza di opposizione (India) ha ottenuto 222 seggi. Netta la crescita del principale partito, il partito del Congress di Rahul Gandhi ha conquistato 99 seggi, 47 in più rispetto al 2019.