La presidente Maia Sandu cavalca l'avvicinamento all'Europa per un nuovo mandato. In autunno la Moldova voterà in un referendum per mettere la candidatura all'Ue in Costitutione. Le autorità denunciano giri di denaro sospetti per influenzare gli elettori
In Moldova monta la preoccupazione per le possibili influenze della Russia sulle elezioni presidenziali e sul referendum per l'adesione all'Unione Europea che si terranno in autunno.
Per contrastare eventuali tentativi in tal senso, che travagliano la stessa Ue per il voto di giugno, è stato creato il Centro per la comunicazione strategica, che monitora le fake news e la circolazione sospetta di denaro, come rilevato lo scorso novembre dalle autorità alla vigilia delle elezioni amministrative.
"C'era di tutto, dal trasporto in aereo di cifre in contanti appena sotto il limite consentito dalla legge, diecimila euro, a un carico di carte di credito prepagate con centinaia di euro" ha commentato l'ambasciatore Ue a Chisinau, Janis Mazeiks.
In Moldova un referendum deciderà per l'accesso all'Ue in Costituzione
La presidente Maia Sandu è una convinta sostenitrice dell'avvicinamento all'Ue, che già finanzia la Moldova con circa 100 milioni di euro in vari progetti.
L'ex repubblica sovietica, con 2,6 milioni di abitanti, ha presentato domanda di adesione all'Ue nel 2022 e da poco ha ricevuto una bozza di quadro per i negoziati di adesione, insieme alla vicina Ucraina.
Ma l'opinione pubblica del Paese è divisa e ci sono molti oppositori dell'Europa specialmente in Transnistria, una regione separatista filo-russa con una popolazione di circa 470mila persone.
La Moldova teme la Russia replichi il "modello Donbass" in Transnistria
Le relazioni con la Russia sono diventate tese dopo l'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca nel febbraio 2022, nel timore che Putin possa replicare in Moldova il presunto intervento a difesa degli abitanti russofoni del Donbass e della Crimea.
Sandu cerca la riconferma il prossimo autunno, anche grazie al referendum che proverà a inserire le ambizioni europee della Moldavia in Costituzione, per mettere al riparo la candidatura all'Ue dall'intervento di futuri governi.