Alta tensione tra Moldova e Transnistria, Tiraspol chiede l'intervento russo per i dazi

Consiglio supremo dellaTransnistria a Tiraspol
Consiglio supremo dellaTransnistria a Tiraspol Diritti d'autore Supreme Council of the PMR telegram channel via AP
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Di Ilaria Cicinelli
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La tensione tra Moldova e Transnistria arriva alle stelle dopo che l'autoproclamato congresso di Tiraspol ha chiesto l'intervento difensivo di Mosca. Il malcontento nasce dall'imposizione di nuovi dazi doganali da parte di Chisinau. Si teme che la Transnistria possa chiedere l'adesione alla Russia

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Si acuiscono le tensioni tra il governo della Moldova e la Transnistria dopo l'imposizione dei nuovi dazi doganali da parte di Chisinau.
I funzionari della Transnistria, regione separatista moldava sostenuta dalla Russia, si sono appellati a Mosca per ottenere protezione mercoledì.

La Moldova impone nuovi dazi doganali per le merci da e verso la Transnistria

La Moldova, candidata a entrare nell'Unione Europea dal 2022, ha imposto nuovi dazi doganali il 1° gennaio 2024 sulle importazioni e le esportazioni dalla Transnistria, che confina con l'Ucraina e non è riconosciuta da nessun Paese membro delle Nazioni Unite, compresa la Russia, che tuttavia mantiene stretti legami con la regione.

Mercoledì scorso, i membri dell'autoproclamato congresso della Transnistria, in un raro incontro nella capitale regionale, Tiraspol, hanno chiesto alla Duma russa di attuare misure per la difesa della Transnistria in presenza di crescenti pressioni da parte della Moldova, dato che più di 220mila cittadini russi risiedono nella regione".

I nuovi dazi doganali imposti alla Transnistria dalla Moldova hanno irritato i funzionari locali. Sostengono che le misure danneggiano i residenti e le imprese locali.

In una dichiarazione letta mercoledì, i funzionari di Tiraspol si sono appellati anche al Parlamento europeo. Un appello simile è stato rivolto anche al Segretario generale delle Nazioni Unite e al Comitato internazionale della Croce Rossa.

Le voci su una possibile richiesta di adesione alla Russia

La tensione è ulteriormente cresciuta quando la scorsa settimana un membro dell'opposizione a Tiraspol ha affermato che il raduno potrebbe essere usato per annunciare una richiesta di adesione della Transnistria alla Russia. Un portavoce del governo moldavo ha respinto queste affermazioni e ha definito l'incontro un "evento di propaganda", aggiungendo che non c'era "alcun pericolo di escalation".

Alexander Korshunov, presidente del Consiglio supremo della Transnistria, ha dichiarato questo mercoledì che la Moldova sta "approfittando della situazione geopolitica" e sta usando l'economia "come strumento di pressione e ricatto".

Ha poi aggiunto che "la politica e gli obiettivi della Moldova nei confronti della Transnistria sono rimasti invariati negli ultimi decenni: distruggere il nostro potenziale economico, creare condizioni di vita insopportabili per i nostri cittadini e ottenere lo smantellamento del nostro Stato".

In un referendum del 2006 in Transnistria, più del 95 per cento dei votanti si è espresso a favore dell'adesione alla Russia, ma il voto non è stato riconosciuto a livello internazionale. All'epoca il Dipartimento di Stato statunitense lo definì un "referendum provocatorio" che "non può essere preso sul serio".

Secondo la Moldova la Russia vuole destabilizzare il Paese

La Transnistria, che ha una popolazione di circa 470mila abitanti, è una sottile striscia di territorio situata tra la riva orientale del fiume Dniester e il confine della Moldova con l'Ucraina. Lo Stato non riconosciuto, ufficialmente chiamato Repubblica Moldava Pridnestroviana, ha una propria valuta e una propria bandiera.

Una breve guerra all'inizio degli anni 'Novanta ha portato le forze filorusse in Transnistria a dichiarare l'indipendenza. A oggi nella regione ci sono circa 1.500 truppe russe in funzione di peacekeepers. 

Da quando la Russia ha invaso l'Ucraina il 24 febbraio 2022, i leader della Moldova hanno accusato Mosca di cercare di destabilizzare il Paese, che è stato una repubblica sovietica fino al 1991.

La Moldova ha ottenuto lo status di candidato all'Ue nel 2022. Nel dicembre dello scorso anno ha ricevuto un'ulteriore spinta quando Bruxelles ha dichiarato che avrebbe avviato i negoziati di adesione, insieme a quelli per la vicina Ucraina.

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