Le immagini di decine di celebrità danesi sono state sfruttate per falsi articoli e annunci fraudolenti soprattutto su Facebook. Il ministero per la Digitalizzazione ha chiesto alle aziende tecnologiche di assumersi maggiori responsabilità per il materiale presente sulle loro piattaforme
La ministra danese per la Digitalizzazione Mia Wagner ha criticato i giganti tecnologici per non aver fatto abbastanza nella lotta contro la disinformazione dopo che i volti di decine di celebrità danesi sono stati utilizzati in annunci e pubblicità fraudolente da parte di truffatori su Facebook, ma anche per produrre notizie e articoli online falsi.
Tra le vittime c'è la famosa giornalista televisiva Divya Das, il cui volto è apparso in una serie di campagne pubblicitarie false su Facebook. Un'immagine di Das con il volto livido è stata utilizzata anche in un falso articolo di cronaca in cui si affermava che era stata picchiata dal marito.
Ci sono stati casi simili che hanno coinvolto molti altri danesi famosi. Le autorità hanno invitato tutte le vittime a denunciare qualsiasi abuso delle loro immagini alla polizia. Il ministero chiede alle aziende tecnologiche di assumersi maggiori responsabilità per il materiale presente sulle loro piattaforme.
Meta afferma di essere impegnata a combattere questi abusi, ma afferma anche che la disinformazione non può essere eliminata completamente da Internet:
"Gli inserzionisti non possono pubblicare annunci che includano contenuti smentiti da fact-checkers terzi o che violino i nostri Community standards. Meta si impegna a combattere la diffusione della disinformazione attraverso le proprie tecnologie. Sebbene sia impossibile eliminare completamente la disinformazione da Internet, stiamo utilizzando ricerche, team e tecnologie per affrontarla nel modo più efficace e completo possibile".