Meloni: "No operazione di terra di Israele a Rafah, no al ripristino dei fondi all'Unrwa"

La premier italiana Giorgia Meloni
La premier italiana Giorgia Meloni Diritti d'autore Evan Vucci/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
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La premier alla Camera: "Esprimiamo contrarietà a un'azione militare di terra da parte di Israele a Rafah. Continueremo a lavorare per un prolungato cessate il fuoco, che consenta il rilascio degli ostaggi e l'accesso agli aiuti umanitari"

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Dopo l'intervento al Senato, la premier Giorgia Meloni ha illustrato alla Camera alcuni dei punti chiave che verranno discussi durante il Consiglio europeo del 21 e 22 marzo, chiamato ad assumere decisioni fondamentali.   

In agenda le crisi in Ucraina e in Medio Oriente, ma anche le istanze di allargamento dell'Unione europea e le politiche sulle migrazioni.

"Su Ucraina posizione chiara"

"Non è sostenibile la tesi secondo la quale la posizione del governo italiano sull'Ucraina non è chiara". Così, a Montecitorio, la premier Giorgia Meloni, che rivendica il sostegno chiaro a Kiev, aggiungendo: "Negli ultimi due Consigli europei abbiamo portato avanti l'istanza dell'accesso del'Ucraina all'Unione europea e la revisione del bilancio pluriennale per sostenere l'Ucraina per i prossimi quattro anni".

Al Senato, la premier aveva anche detto di non prendere in considerazione, in alcuna maniera, la possibilità di inviare truppe in Ucraina, una possibilità avanzata di recente, a più riprese, dal presidente francese Emmanuel Macron. 

Salvini lascia l'Aula

Il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha lasciato l'emiciclo dopo gli interventi dei parlamentari che lo accusavano di aver dato il suo avallo alle elezioni russe.

"Mi si dice di parlare con Orbáne con Salvini per chiarire il sostegno all'Ucraina. In entrambi i casi contano le decisioni e i voti. Il governo italiano ha una posizione chiara" ha risposto Meloni alle accuse di divisioni in seno alla maggioranza.

Al contrario la premier ha evidenziato delle crepe nell'opposizione con "l'astensione dal voto del partito democratico quando si è trattato di inviare le armi all'Ucraina".

Giorgia Meloni e Viktor Orban al vertice UE a Bruxelles, giovedì 29 giugno 2023
Giorgia Meloni e Viktor Orban al vertice UE a Bruxelles, giovedì 29 giugno 2023Geert Vanden Wijngaert/Copyright 2023 The AP. All rights reserved.

Medio Oriente, no all'operazione di terra a Rafah

"Al Consiglio europeo lavoreremo per avere una posizione definita sul conflitto a Gaza. Esprimiamo contrarietà ad un'azione militare di terra da parte di Israele a Rafah. Continueremo a lavorare per un prolungato cessate il fuoco, che consenta il rilascio degli ostaggi e l'accesso agli aiuti umanitari" ha detto Meloni.

"Non possiamo dimenticare chi ha scatenato il conflitto in Medio Oriente" ha ribadito la premier, riportando l'attenzione - come al Senato - sull'attacco di Hamas del 7 ottobre.  A Israele viene chiesta "proporzionalità e rispetto del diritto umanitario, non possiamo restare insensibile all'enorme tributo di vittime civili".

Sulla richiesta di ripristinare i fondi all’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel Vicino oriente (Unrwa), a seguito delle accuse secondo cui alcuni membri del personale sono stati coinvolti negli attacchi di Hamas del 7 ottobre nel sud di Israele, la presidente del Consiglio ha ribadito il no sino a che non sarà più chiara la destinazione dei fondi. La premier rivendica l'erogazione di 20 milioni di euro ad altre organizzazioni, come la Croce Rossa e la Mezzaluna Rossa.

Il ricordo di Ilaria Alpi e e Miran Hrovatin

"Permettetemi di unirmi al ricordo di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Ricorrono i 30 anni dall'agguato che ha spezzato le loro vite. Ilaria Alpi è una delle donne che ho citato nel mio discorso di insediamento alle Camere, il suo coraggio è il coraggio delle donne italiane e a lei dobbiamo essere tutti grati, in particolare le donne": ha introdotto così il suo intervento alla Camera, la premier Meloni, ricordando l'attentato di 30 anni fa a Mogadiscio in cui persero la vita Alpi e Hrovatin. "Ricordiamo con loro tutti i giornalisti caduti nell'esercizio della loro professione, per raccontarci cosa succede nei teatri di guerra".

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