Crisi climatica, allarme rosso: il 2023 l'anno più caldo registrato, mai così vicini a +1,5 gradi

Le persone guardano il tramonto in un parco in una giornata non stagionalmente calda, il 25 febbraio 2024, a Kansas City,
Le persone guardano il tramonto in un parco in una giornata non stagionalmente calda, il 25 febbraio 2024, a Kansas City, Diritti d'autore Charlie Riedel/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Charlie Riedel/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Di Ilaria Cicinelli
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button

L'anno più caldo mai registrato è il 2023. Negli ultimi dodici mesi è stato infranto ogni record rilevato in precedenza, dalle ondate di calore marino e l'innalzamento degli oceani allo scioglimento dei ghiacci, fino alla temperatura dell'aria e ai gas serra.

PUBBLICITÀ

È allarme rosso per il clima. Il nuovo rapporto State of the global climate 2023 dell'Organizzazione meteorologica mondiale (Omm) mostra che sono stati infranti i record relativi ai livelli di gas serra, alle temperature superficiali, al calore e all'acidificazione degli oceani, all'innalzamento del livello del mare, alla copertura del ghiaccio marino antartico e al ritiro dei ghiacciai.

Omm: "Allarme rosso, mai così vicini al limite di 1,5 gradi"

Ondate di calore, inondazioni, siccità, incendi e cicloni tropicali in rapida intensificazione hanno causato il caos, sconvolgendo la vita quotidiana di milioni di persone e causando perdite economiche per miliardi di dollari.

Il rapporto dell'Omm ha confermato che il 2023 è stato l'anno più caldo mai registrato nei 174 anni di osservazione, con una temperatura media globale vicino alla superficie di 1,45 gradi Celsius al di sopra del valore di riferimento preindustriale. La media decennale 2014-2023 della temperatura globale è di 1,20 gradi al di sopra della media 1850-1900.

"Non siamo mai stati così vicini al limite inferiore di 1,5 gradi previsto dall'Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici", ha dichiarato il Segretario generale dell'Omm Celeste Saulo. "La comunità Omm sta lanciando l'allarme rosso al mondo".

"I cambiamenti climatici vanno ben oltre le temperature. Quello a cui abbiamo assistito nel 2023, in particolare il calore senza precedenti degli oceani, il ritiro dei ghiacciai e la perdita di ghiaccio marino dell'Antartide, è motivo di particolare preoccupazione", ha dichiarato.

Condizioni climatiche estreme per gli oceani

In un giorno medio del 2023, quasi un terzo dell'oceano globale, il 32 per cento, è stato colpito da un'ondata di calore marino, che ha danneggiato ecosistemi e sistemi alimentari vitali. Verso la fine del 2023, oltre il 90 per cento dell'oceano aveva sperimentato ondate di calore in qualche momento dell'anno. Ondate di calore marine più frequenti e intense hanno profonde ripercussioni negative sugli ecosistemi marini e sulle barriere coralline.

Il Mar Mediterraneo ha registrato una copertura quasi completa di ondate di calore marine forti e severe per il dodicesimo anno consecutivo.L'acidificazione degli oceani è aumentata a causa dell'assorbimento di anidride carbonica. 

Il contenuto di calore dell'oceano ha raggiunto il livello più alto nel 2023, secondo un'analisi consolidata dei dati. I tassi di riscaldamento mostrano un aumento particolarmente forte negli ultimi due decenni e si prevede che il riscaldamento continuerà portando un cambiamento irreversibile su scale di centinaia o migliaia di anni.

Scioglimento dei ghiacciai e innalzamento degli oceani

Secondo i dati preliminari, l'insieme globale dei ghiacciai di riferimento ha subito la più grande perdita di ghiaccio mai registrata dal 1950, a causa dell'estremo scioglimento sia nel Nord America occidentale che in Europa.

L'estensione del ghiaccio marino antartico è stata di gran lunga la più bassa mai registrata, con l'estensione massima alla fine dell'inverno di 1 milione di chilometri quadrati al di sotto del precedente anno record, equivalente alle dimensioni di Francia e Germania messe insieme.

Nel 2023, il livello medio globale del mare ha raggiunto il massimo storico registrato dai satelliti (dal 1993), a testimonianza del continuo riscaldamento degli oceani (espansione termica) e lo scioglimento dei ghiacciai e delle calotte glaciali.

Il tasso di innalzamento del livello medio globale del mare negli ultimi dieci anni (2014-2023) è più del doppio di quello registrato nel primo decennio del XX secolo.

I gas serra nell'atmosfera: aumento della temperatura a lungo termine

L'aumento a lungo termine della temperatura globale è dovuto all'aumento delle concentrazioni di gas serra nell'atmosfera. Anche il passaggio dalle condizioni di La Niña a quelle di El Niño a metà del 2023 ha contribuito al rapido aumento della temperatura nell'ultimo anno. 

Le concentrazioni osservate dei tre principali gas serra, anidride carbonica, metano e protossido di azoto, hanno raggiunto livelli record nel 2022. I dati in tempo reale provenienti da località specifiche mostrano un aumento nel 2023.

I livelli di CO2 sono superiori del 50 per cento rispetto all'era preindustriale e intrappolano il calore nell'atmosfera. I lunghi tempi di smaltimento della CO2 indicano che le temperature continueranno ad aumentare per molti anni a venire.

La crisi climatica aggrava l'insicurezza alimentare nel mondo

"La crisi climatica è la sfida più importante che l'umanità si trova ad affrontare ed è strettamente intrecciata con la crisi delle disuguaglianze, come testimoniano la crescente insicurezza alimentare, lo spostamento della popolazione e la perdita di biodiversità", ha dichiarato Celeste Saulo.

Il numero di persone in condizioni di grave insicurezza alimentare nel mondo è più che raddoppiato, passando da 149 milioni di persone prima della pandemia di Covid19 a 333 milioni di persone nel 2023 (in 78 Paesi monitorati dal Programma Alimentare Mondiale).

Secondo il rapporto, le condizioni meteorologiche e climatiche estreme possono non essere la causa principale, ma sono fattori aggravanti.

PUBBLICITÀ

I rischi meteorologici hanno continuato a scatenare sfollamenti nel 2023, dimostrando come gli shock climatici minino la resilienza e creino nuovi rischi tra le popolazioni più vulnerabili.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Nuovo record per il prezzo del cacao: finirà il cioccolato?

Brasile: conclusa la visita di Macron, firmati oltre 20 accordi tra i due Paesi

Il presidente francese Macron in visita in Brasile: 1 miliardo per proteggere la foresta pluviale