Elezioni russe, nei territori occupati in Ucraina sono i soldati a portare le schede

Le rovine del teatro di Mariupol dopo essere stato distrutto dal bombardamento russo
Le rovine del teatro di Mariupol dopo essere stato distrutto dal bombardamento russo Diritti d'autore Alexei Alexandrov/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
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Accompagnati dai soldati, i funzionari russi continuano il loro porta a porta elettorale e setacciano i quartieri per sollecitare il voto nei territori occupati

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Mariupol è una delle città ucraine occupate dalla Russia dove si tengono le "elezioni" presidenziali, che Kiev definisce "illegali e nulle". 

Come in altri territori occupati da Mosca, le operazioni di voto sono iniziate diversi giorni prima, con l'arrivo di "urne mobili".

Le "elezioni" nei territori occupati da Mosca

Accompagnati dai soldati, i funzionari russi continuano il loro porta a porta elettorale e setacciano i quartieri per sollecitare il voto. Anche nel territorio di Lugansk, in parte delle province di Donetsk, Zaporizhzhia e Kherson sono state inscenate elezioni anticipate per eleggere il presidente della Federazione Russa.  

Mariupol ha subito molte perdite di vite umane e distruzioni durante l'assedio russo e i pesanti combattimenti all'inizio del 2022. Le autorità occupanti affermano di essere impegnate a ricostruire attivamente la città, mostrando le facciate rinnovate delle case residenziali, danneggiate in precedenza dai bombardamenti.

L'anniversario della strage al teatro di Mariupol

Sabato scorso, un tragico anniversario è passato senza lasciare traccia nella città occupata: due anni dal bombardamento russo del teatro Drama (16 marzo 2022). È considerato l'attacco russo più letale contro i civili dall'inizio della guerra in Ucraina. Si ritiene che due bombe da 500 kg abbiano centrato l'edificio, dove si rifugiavano tra le 800 e le 1200 persone.

Centinaia di persone sono morte. Il bilancio esatto non è ancora noto poiché le autorità competenti non hanno mai indagato. Il Cremlino ha negato ogni coinvolgimento, cercando di scaricare la colpa sugli ucraini. Alla fine del 2023 è iniziata la demolizione delle rovine: secondo Kiev, il tentativo di Mosca di cancellare le prove della strage ad opera russa. 

Diverse organizzazioni considerano che il bombardamento fosse intenzionale, e quindi un crimine di guerra, dal momento che il teatro non era evidentemente un obiettivo militare ed era troppo lontano da qualsiasi altra struttura perché si possa supporre si sia trattato di un errore.

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