Secondo un'inchiesta giornalistica di AP, il bilancio dell'attacco al teatro di Mariupol è di almeno 600 morti
Un cumulo di macerie e lo scheletro dell'edificio che, prima dei bombardamenti russi, era il teatro di Mariupol.
Nell'attacco aereo, avvenuto a marzo, ben 600 persone - che avevano trovato rifugio nella struttura - sono rimaste uccise.
È quanto emerge dall'inchiesta giornalistica dell'Associated Press, che rivede al rialzo il bilancio delle vittime diffuso in prima battuta.
Marya Kutnyakova fa parte dello sparuto gruppo di sopravvissuti: "Questa - dice - è la dimostrazione definitiva che non sono in guerra con l'esercito, sono in guerra con ogni ucraino, con ogni abitante di Mariupol. Non sono venuti a prendere la città. Sono venuti per distruggerla".
Usando la ricostruzione di un modello 3D della pianta dell'edificio, le testimonianze dei sopravvissuti e il feedback degli esperti, i giornalisti hanno ridefinito la dinamica del raid aereo.
Yulia Marukhnenko, che viveva vicino al teatro ed è corsa ad aiutare dopo l'attacco, racconta quello che ha visto: "Le persone che erano ai piani superiori sono morte. Così come quelli che si trovavano nelle logge del teatro, al secondo e terzo piano. Era lì che dormivano. Quando il razzo ha colpito, devono essere morti all'istante. Poi l'intero edificio è piovuto sulla cucina del campo, dove c'erano molte altre persone".
I sopravvissuti - intervistati da AP - hanno stimato che 1.000 persone erano all'interno del teatro al momento dell'attacco aereo: circa 200 - secondo le loro testimonianze - sono riuscite a fuggire.