Marte, enorme deposito di ghiaccio sottoterra: scoperto anche grazie all'Italia

Scienziati hanno confermato la presenza di acqua ghiacciata sotto la superficie di Marte, in corrispondenza della Formazione Medusae Fossae
Scienziati hanno confermato la presenza di acqua ghiacciata sotto la superficie di Marte, in corrispondenza della Formazione Medusae Fossae Diritti d'autore AP Photo
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Di Gabriele Barbati
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Gli scienziati hanno confermato la presenza sotto la superficie di Marte di acqua ghiacciata mista a sedimenti. La prima scoperta era stata fatta dalla sonda Mars Express e dal suo radar che è stato sviluppato e costruito in Italia

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Esiste un enorme deposito sotterraneo di acqua ghiacciata su Marte, ha confermato giovedì una nuova ricerca scientifica internazionale. 

"Abbiamo utilizzato nuovi dati del radar Marsis, montato sulla sonda Mars Express, e abbiamo scoperto che i depositi sono ancora più spessi di quanto pensassimo: fino a 3,7 km di spessore", ha spiegato Thomas Watters della Smithsonian Institution, autore principale della ricerca.

"I segnali radar corrispondono a quelli che ci aspetteremmo di vedere da un ghiaccio stratificato e sono simili ai segnali che vengono dalle calotte polari di Marte, che sappiamo essere molto ricche di ghiaccio", ha proseguito Watters.

Il deposito di ghiaccio, in cui sono stratificati polveri e sedimenti, si trova sotto un'area chiamata FormazioneMedusae Fossae, nella regione equatoriale del pianeta.

La scoperta di questa anomalia sotterranea su Marte è stata fatta nel 2007 dalla sonda Mars Express dell'Agenzia spaziale europea (Esa), ma finora non si sapeva di cosa si trattasse esattamente. 

Radar sviluppato alla Sapienza di Roma

Il radar montato sulla sonda, battezzato Marsis (Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionosphere Sounding), è stato sviluppato in Italia dall'università La Sapienza di Roma e da Thales Alenia Space. 

Secondo gli scienziati il deposito contiene una quantità di acqua equiparabile all'intero Mar Rosso. La scoperta fa sperare che depositi simili, anche più piccoli e più facilmente accessibili per una futura estrazione, possano trovarsi in altri punti di Marte

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