Cultura: scoperti a Paestum due templi greci di stile dorico

Templi dorici a Paestum
Templi dorici a Paestum Diritti d'autore ministero della Cultura italiano
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Il ministero della Cultura annuncia la scoperta eccezionale di due templi a Paestum. Saranno fondamentali per comprendere l’evoluzione dell’architettura dorica a Poseidonia e in Magna Grecia

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Portati alla luce due templi greci di stile dorico durante una campagna di scavo stratigrafico nella zona occidentale dell’antica città di Poseidonia-Paestum, a ridosso della cinta muraria e a poche centinaia di metri dal mare. Questi edifici sacri consentono di fare nuova luce sulle origini e lo sviluppo urbanistico della polis magnogreca e forniscono dati cruciali per comprendere l’evoluzione dell’architettura dorica a Poseidonia e in Magna Grecia.

Il primo tempio, inizialmente intercettato nel giugno del 2019 e indagato a partire da settembre del 2022, si data ai primi decenni del V secolo a.C., e a oggi costituisce, per caratteristiche architettoniche e dimensionali, un assoluto unicum dell’architettura templare di ordine dorico.

Da indagini svolte nelle ultime settimane, fa sapere il ministero della Cultura, la storia del santuario sembra tuttavia essere ancora più antica. All'interno della struttura templare, al di sotto della peristasi, sono stati reimpiegati, probabilmente a scopo rituale, 14 capitelli dorici frammentari e altri materiali architettonici. I capitelli sono di dimensioni analoghe a quelli del tempietto finora esplorato. La tipologia è, invece, differente e confrontabile con quella dei capitelli del tempio di Hera I cosiddetto “Basilica”, il più antico dei tre templi maggiori di Paestum.

Questi ultimi eccezionali rinvenimenti dimostrano che siamo di fronte a un altro tempio, di modeste dimensioni ma con caratteristiche architettoniche simili a quelle dei primi grandi templi pestani e da datarsi al VI secolo a.C. Per motivi ancora da accertare, forse un crollo, all’inizio del secolo successivo questa struttura è stata sostituita, nella medesima area, da un nuovo tempio.

Strade e mure difensive a Poseidonia

La portata della scoperta non si limita all’architettura e alla storia del santuario ma amplia notevolmente la nostra conoscenza dell’impianto urbanistico della città. Alle spalle del tempio è stato smontato il crollo del paramento interno delle mura di cinta della città antica che aveva investito il tempio causandone un crollo parziale. Al di sotto di tale crollo è stato individuato il tracciato di una strada battuta, che corre parallela al tempio e ha, invece, un orientamento diverso rispetto alle mura. Si tratta di un rinvenimento di estremo interesse in quanto documenta che alla fine del VI secolo a.C., quando il tempio più antico fu eretto, la città di Poseidonia non era ancora dotata di mura difensive.

In un periodo di forte crescita e monumentalizzazione della polis i coloni di Poseidonia edificarono un santuario in un luogo strategico, a protezione dello spazio urbano e visibile direttamente dal mare. L’importanza di questo spazio sacro è confermata dalle sue complesse fasi edilizie, che vedono la costruzione di ben due templi dorici, e dalla sua lunga e ininterrotta frequentazione, che per oltre mezzo millennio segna una fondamentale continuità di culto attraverso l’epoca greco-lucana e quella romana.

Sangiuliano: "Valorizzare il sito archeologico"

“Le recenti scoperte confermano quanto a Paestum ci sia ancora molto da fare sul fronte degli scavi, della ricerca e anche sul piano della valorizzazione", ha detto il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.

Cantiere complesso con un team di esperti

“Questi eccezionali rinvenimenti, che aggiungono nuovi fondamentali tasselli alla ricostruzione della storia arcaica della colonia magnogreca di Poseidonia, documentano le molteplici fasi costruttive di un santuario situato in una zona liminare, in prossimità della costa da cui i coloni stessi erano giunti alcuni decenni prima, ed edificato in epoca arcaica prima ancora che la città fosse dotata di un circuito difensivo. Si tratta di un cantiere di scavo complesso che necessita della collaborazione di archeologi, restauratori, ingegneri, architetti e geologi. A breve le attività di scavo saranno concluse e siamo già al lavoro per creare un nuovo percorso di fruizione che renda questo importante santuario accessibile al pubblico”, ha aggiunto la Direttoricee del Parco Archeologico di Paestum e Velia, Tiziana D’Angelo.

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