Sparatoria all'università di Praga: 14 persone uccise, suicida l'attentatore

La polizia a Praga
La polizia a Praga Diritti d'autore Matthias Schrader/Copyright 2022 The AP. All rights reserved.
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Gli studenti sono rimasti barricati nelle aule dell'università prima che l'assalitore venisse identificato. Secondo la polizia a sparare è stato David Kozak, studente di 24 anni: il padre era stato trovato morto questa mattina

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Sparatoria in centro a Praga, in piazza Jan Palach, presso la Charles University Faculty of Arts. È di 15 morti e di 25 feriti (tre stranieri), di cui nove in modo grave, il bilancio provvisorio della sparatoria nella facoltà di Lettere dell'Università  Carlo di Praga. Lo riferisce la portavoce dei Servizi di pronto soccorso Jana Postova. La polizia ha confermato che l'assalitore armato è stato "morto". Venerdì mattina le autorità hanno fatto sapere poi che l'aggressore si è suicidato.

La polizia ha comunicato alle ambasciate straniere che sta ancora lavorando per verificare l'identità delle vittime e ha dichiarato di conoscere quella del killer. Si tratta di David Kozak, uno studente di 24 anni di nazionalità ceca.  Il capo della polizia di Praga, Martin Vondrasek, ha dichiarato che l'uomo armato ha ucciso il padre giovedì scorso nella sua città natale, Hostoun, a ovest di Praga.

La polizia afferma che le prove raccolte suggeriscono il collegamento tra la sparatoria universitaria e gli omicidi del padre e di sua figlia nella foresta di Klanovicky la settimana scorsa.

La dinamica della sparatoria

Secondo le ricostruzioni, Kozak è salito sul tetto della facoltà di Filosofia dell'Università  Carlo di Praga e ha iniziato a sparare all'impazzata uccidendo 14 persone e ferendone 25. 

L'attacco è però cominciata in mattinata con il ritrovamento, alle 12.40, del corpo senza vita del padre nella sua casa a una trentina di chilometri da Praga. La polizia, in allarme, ha evacuato un edificio dell'università dove alle 14 quello che era ancora un sospettato sarebbe dovuto andare alezione. Ma Kozak ha beffato gli agenti aprendo il fuoco in un altro edificio.

Alle 15,20 ha raccontato il capo della polizia, è stato ritrovato il corpo dell'assassino sul cornicione dell'edificio. Non è chiaro se si sia suicidato o sia stato ucciso dagli agenti.

Sarebbe escluso ogni tipo di collegamento tra il gesto e il terrorismo internazionale. Su X gli studenti dell'università stanno postando immagini dalle classi nelle quali sono barricati. Sono al corrente che l'attentatore è stato eliminato e rimangono in attesa di essere evacuati dalle forze di polizia.

Al momento sono "bloccato nella mia classe a Praga. L'assassino è morto, ma stiamo aspettando di essere evacuati. Pregando per uscirne vivo. Ho chiuso a chiave la porta prima che l'assassino tentasse di aprirla", ha scritto su X Jakob Weizman. Il post fissato in alto nel suo profilo è quello della laurea in giornalismo conseguita proprio all'Università Carlo lo scorso 7 dicembre.

Il profilo di David Kozak

"Mi presento, mi chiamo David e voglio fare una sparatoria a scuola e possibilmente suicidarmi. Ho sempre voluto uccidere, pensavo che sarei diventato un maniaco in futuro" ma "ho realizzato che era molto più conveniente fare una strage di massa invece di essere unserial killer", aveva scritto nei giorni scorsi Kozak su Telegram.

Un profilo inquietante, psichiatrico, di un ragazzo che, sempre su Telegram, ha detto di essersi ispirato ad Alina Afanaskina, una ragazzina russa di 14 anni che a inizio dicembre ha sparato a un compagno di classe, ferito altre cinque persone e poi si è sparata. Fonte di ispirazione anche un altro episodio: la sparatoria in una scuola a Kazan, in Tatarstan, nel maggio 2021 quando furono uccise nove persone, tra cui sette studenti, e ferite più di 20.

Nessuno si era accorto di quel ragazzo che ancora il 17 dicembre postava: "Odio il mondo e voglio lasciare quanto più dolore possibile". La polizia sta verificando l'autenticità  dei messaggi e intanto ha ricostruito la sequenza degli eventi che mostrano come Kozak avesse pianificato accuratamente la strage.

Gli studenti italiani a Praga e il cordoglio di Mattarella

"In quel momento ero sul tram. Il conducente ci ha detto di scendere perché il tram non poteva andare avanti. Sono sceso e ho attraversato il ponte a piedi, ero a duecento metri dal luogo della sparatoria. Ho iniziato a sentire due o tre spari, e mentre mi allontanavo ho sentito un altro sparo. All'inizio non pensavo fossero petardi natalizi", ha raccontato all'Ansa uno studente italo-ceco di 19 anni.

Flavio Rosario Glauco Mela, docente di italianistica all'ateneo di Praga ha raccontato di aver contattato "i tre studenti italiani nel corso", che sono illesi: "per fortuna non avevano lezione", ha aggiunto.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha scritto al suo omologo ceco Petr Pavel per esprimere la vicinanza dell'Italia al popolo ceco: "L'Italia intera ha appreso con profonda tristezza la notizia della sparatoria che ha sconvolto l'università  di Praga, provocando diverse vittime e numerosi feriti. In questa luttuosa circostanza desidero farle giungere le espressioni del più sentito cordoglio della repubblica italiana e mio personale", ha detto Mattarella: "Siamo vicini con sentimenti di partecipe solidarietà al dolore delle famiglie sconvolte da un gesto di così brutale violenza e auguriamo ai feriti un pronto e completo ristabilimento".

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