Onu, nessuna risoluzione sulla tregua a Gaza. Trattative tra Stati Uniti e Paesi arabi

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Di Gabriele BarbatiMichela Morsa
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In corso nuovi negoziati sulla bozza di risoluzione tra i membri del Consiglio di sicurezza. Gli Usa vogliono una condanna degli attacchi di Hamas. Altri bombardamenti di Israele e oltre 200 morti nella Striscia

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Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha sospeso la riunione per consentire consultazionisulla bozza di risoluzione presentata dagli Emirati Arabi per "una pausa ampia ed estesa dei combattimenti finalizzata ad aumentare gli aiuti umanitari".

Il voto, previsto per la mattina di martedì dopo un primo rinvio lunedì, potrebbe quindi slittare ulteriormente. La discussione tenutasi nel Consiglio ha sottolineato le persistenti divergenze tra i suoi membri.

Il rappresentante degli Stati Uniti, Robert Wood, ha ribadito che gli attacchi di Hamas del 7 ottobre "devono essere condannati" e che i prigionieri devono essere liberati.

La bozza di risoluzione, la quarta dall'inizio del conflitto tra Israele e Hamas, non contiene infatti una condanna esplicita delle azioni del gruppo armato palestinese, una delle ragioni che ha già portato a inizio mese gli Stati Uniti a porre il veto a una risoluzione analoga richiesta dallo stesso segretario Onu, Antonio Guterres.

Gli Stati Uniti si oppongono anche alla "cessazione delle ostilità", a cui preferirebbero la dicitura nel testo di una "sospensione delle ostilità". 

"I passi di Israele" per consentire gli aiuti a Gaza sono "molto al di sotto di ciò che è necessario" ha detto durante la riunione Onu il coordinatore speciale per il processo di pace in Medio Oriente, Tor Wennesland.

Altri bombardamenti e morti a Gaza

Gli Stati Uniti devono affrontare critiche sempre maggiori per la copertura militare e diplomatica offerta a Israele. Secondo un sondaggio del New York Times con il Siena College, il 57% degli americani disapprova la gestione del conflitto a Gaza da parte del presidente Joe Biden, contro un 33% lo promuove.

Nelle ultime ventiquattro ore sono morte oltre 200 persone a Gaza, a causa di bombardamenti su tutta la Striscia, portando il bilancio finora delle vittime a quasi 20 mila, di cui oltre un terzo bambini, secondo le autorità sanitarie locali.

Ho chiarito che Israele è pronto per un'altra tregua umanitaria per favorire il rilascio degli ostaggi, e che la responsabilità ricade interamente su Sinwar e sulla leadership di Hamas

"Israele è pronto per un'altra pausa umanitaria e per altri aiuti in modo da rendere possibile il rilascio degli ostaggi" ha detto il presidente Isaac Herzog, in una riunione martedì con gli ambasciatori stranieri.

Il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, ha incontrato lunedì in Polonia i capi della Cia e dell'agenzia di spionaggio israeliana Mossad per discutere un potenziale nuovo accordo per garantire il rilascio dei 129 civili e militari ancora detenuti a Gaza.

Lunedì Hamas ha diffuso un video di tre anziani israeliani tenuti in ostaggio a Gaza. Uno dei tre uomini spiega che sono tenuti in condizioni difficili con un gruppo di altri detenuti anziani, tutti affetti da malattie croniche.

Il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf), Daniel Hagari, ha condannato il video come "terrore atroce" che "mostra la crudeltà di Hamas contro i civili anziani".

In un rapporto diffuso lunedì, Human rights watch ha accusato invece Israele di aver commesso un crimine di guerra affamando intenzionalmente i civili di Gaza, come parte della sua offensiva nel territorio palestinese assediato. 

"Il governo israeliano sta usando la fame dei civili come metodo di guerra nella Striscia di Gaza occupata" sostiene la Ong: "i leader mondiali dovrebbero dire qualcosa contro questo ripugnante crimine di guerra" si legge nel documento. 

Domenica Israele ha aperto il valico di Kerem Shalom per permettere l'ingresso di maggiori aiuti umanitari, dopo avere contingentato per più di due mesi insieme con l'Egitto l'entrata di camion da Rafah. 

Il valico si trova al confine tra Egitto, Israele e la Striscia e prima del conflitto era il punto di transito delle merci in entrata e in uscita da Gaza. Lunedì è transitato il primo convoglio di aiuti umanitari.

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