Colpiti oltre 400 obiettivi a Gaza secondo l'esercito israeliano. Almeno 350 morti per i media. Raid nella notte in varie città della Cisgiordania. Si attende la riunione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu
Cominciano a essere rilasciati i palestinesi che erano stati prelevati da due scuole delle Nazioni unite nel nord di Gaza e che erano stati denudati e tenuti con le mani legate dietro la schiena.
Un portavoce dell'esercito israeliano aveva motivato gli arresti con il "sospetto che fossero affiliati a Hamas" dal momento che i campi profughi di Jabalya e altre località "sono spesso roccaforti dei terroristi"
La giornata di venerdì è cominciata con le immagini insolite di soldati israeliani nella centralissima piazza Al-Manara a Ramallah, la capitale amministrativa palestinese. L'incursione dei militari nelle prime ore del mattino è stata seguita da scontri con giovani palestinesi e dall'uso di gas lacrimogeno e granate sonore, secondo quanto riferito da Al-Jazeera e dall'emittente palestinese Quds News.
Ci sono stati arresti da parte dell'esercito israeliano anche a Betlemme e nei pressi di Hebron, secondo l'agenzia palestinese Wafa. Altri scontri tra militari e miliziani si sono consumati a **Jenin, Nablus e Tulkarem.**Almeno sei persone sono rimaste uccise nel campo profughi di Faraa, a nord-est di Nablus, hanno riferito le autorità sanitarie locali.
Dal 7 ottobre in Cisgiordania si sono contati 266 morti e oltre tremila feriti, secondo il ministero della Sanità palestinese, gestito da Hamas.
Nella notte sono proseguiti i bombardamenti su tutta la Striscia: a nord a Gaza city, nel centro a Nuseirat e nel sud in varie aree di Khan Younis e di Rafah, con almeno 350 vittime secondo Al-Jazeera.
Nella città di Khan Younis sono in corso da giorni intensi combattimenti tra l'esercito israeliano e i miliziani di Hamas e degli gruppi armati palestinesi.
L'Idf ha aggiornato il bilancio dei soldati morti a 96 dall'inizio dell'offensiva di terra, dopo la morte di altri militari nelle ultime ore, incluso Gal Eisenkot, 25 anni, il figlio dell'ex capo di stato maggiore e oggi membro del gabinetto di guerra, Gadi Eisenkot.
Quale futuro per gli sfollati e per Gaza?
Giovedì sono entrati a Gaza 69 camion di aiuti, rispetto ai duecento circa al giorno durante la tregua, ha detto l'ufficio delle Nazioni unite per il coordinamento degli Affari umanitari (Ocha)
Dopo la decisione del gabinetto israeliano di permetterne l'ingresso, giovedì sono entrati anche 61 mila litri di carburante, secondo l'Ocha.
L'agenzia dell'Onu per il soccorso ai rifugiati palestinesi (Unrwa) ha reso noto tramite il proprio direttore, Thomas White, che "gente disperata" ha cercato di ottenere i pacchi di farina distribuiti da un centro Unrwa a Rafah.
Il programma di assistenza delle agenzie delle Nazioni unite a Gaza di fatto "non è più funzionante" ha avvertito il responsabile umanitario delle Nazioni unite, Martin Griffiths.
Israele ha dichiarato che nei prossimi giorni aprirà il valico di Kerem Shalom per consentire l'ingresso degli aiuti a Gaza, chiuso dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre.
La situazione sembra sempre più complicata per i circa due milioni di sfollati interni causati dal conflitto. Con le nuove evacuazioni ordinate nell'area di Khan Younis, quasi l'intera popolazione di Gaza si avvicina al confine con l'Egitto.
"I palestinesi non dovrebbero essere spostati con la forzadal loro territorio, è inaccettabile ed è una violazione del diritto umanitario" ha dichiarato alla Cnn il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry.
L'Egitto ha rafforzato la presenza militare al confine con Gaza per evitare un esodo di massa di profughi verso la penisola del Sinai.
Venerdì si riunisce il Consiglio di sicurezza Onu su richiesta del segretario generale Guterres per raggiungere un nuovo cessate il fuoco.
In attesa di vedere se gli Stati Uniti useranno il potere di veto su una risoluzione, il segretario alla Difesa Lloyd Austin ha rinnovato giovedì il supporto americano al collega israeliano Gallant, chiedendogli tuttavia "un maggiore impegno per proteggere i civili a Gaza" e per "frenare la violenza dei coloni estremisti in Cisgiordania".
Attacchi in Iraq e da Libano e Siria
L'ambasciata statunitense ha comunicato che "due salve di razzi" sono state sparate contro il complesso nella Green Zone di Baghdad intorno alle 4:15 del mattino ora italiana, senza causare vittime o danni.
Almeno tredici attacchi verso Israele sono stati lanciati dal Libano e dalla Siria da parte di Hezbollah e di altri gruppi filo-iraniani. Un civile israeliano è morto.
Giovedì il premier israeliano Netanyahu, in visita alle truppe stanziate nell'area, aveva avvertito: "Se Hezbollah fa un passo falso, trasformeremo Beirut in una Gaza".