Centinaia di sospetti miliziani di Hamas si arrendono all'Idf secondo i media israeliani

Sfollati palestinesi nel campo profughi di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza
Sfollati palestinesi nel campo profughi di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza Diritti d'autore Mohammed Dahman/Copyright 2023 The AP. All rights reserved.
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Di Maria Michela D'Alessandro
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Secondo media israeliani decine di miliziani di Hamas si sarebbero arresi. L'Idf diffonde le immagini degli uomini bendati, seminudi e in ginocchio. Hamas "17.177 morti in due mesi di guerra a Gaza”

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Decine di combattenti di Hamas si sarebbero arresi all'esercito israeliano nel nord della Striscia di Gaza, ha riferito nel pomeriggio del 7 dicembre il quotidiano israeliano progressista Haaretz. Le immagini e i video, prima pubblicati sui social media e attribuiti all'Idf, ritraggono decine di uomini in mutande mentre camminano, altri in ginocchio bendati e circondati da soldati israeliani. Secondo Al Jazeera gli uomini palestinesi sarebbero stati arrestati dalle forze israeliane, prelevati dalle scuole gestite dalle Nazioni unite nel nord di Gaza, poi spogliati e portati via.

In serata, il portavoce militare Daniel Hagari ha fatto sapere che l'esercito e lo Shin Bet hanno arrestato e interrogato nel nord della Striscia centinaia di sospetti terroristi: molti di loro anche nell'ultima giornata si sono arresi e si sono consegnati. 

Riferendosi alle notizie e ai video diffusi oggi dai media israeliani, Hagari ha detto: "Le informazioni di intelligence che ne ricaviamo anche durante gli interrogatori consentono di proseguire il combattimento e di sconfiggere Hamas. Controlliamo chi è connesso ad Hamas e chi no, teniamo detenuti tutti e li interroghiamo".

Tra i prigionieri ci sarebbe anche il giornalista palestinese Diaa Al-Kahlout, corrispondente della testata The New Arab, arrestato nella zona di Beit Lahya, nel nord della Striscia di Gaza, insieme ad alcuni parenti. Il reporter è stato riconosciuto tra le decine di prigionieri palestinesi ritratti nelle immagini circolate sui social media, mentre tra le macerie è seduto per terra in mutande con la testa bassa. Nonostante secondo l'esercito israeliano si tratti di persone su cui si sta indagando per sospetti legami con Hamas, per la Ong Euro-Mediterranean Human Rights Monitor, con sede a Ginevra, sono ordinari civili. 

Siamo profondamente preoccupati dalle notizie dell'arresto del giornalista Al-Kahlout insieme a membri della sua famiglia a Nord di Gaza. L'esercito di Israele deve rendere nota la sua posizione e rilasciarlo immediatamente
Sherif Mansour
Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj)

Israele, uccisi 2 comandanti di Hamas a Gaza

Nel frattempo l'esercito israeliano e lo Shin Bet hanno fatto sapere oggi che due alti dirigenti di Hamas sono stati uccisi alcuni giorni fa in un raid aereo in un centro di comando. Si tratta di Abdel Aziz Rantisi dell'unità dell'Intelligence militare, responsabile delle informazioni sul campo nella Striscia che aveva partecipato alla programmazione dell'attacco del 7 ottobre. Insieme a lui ucciso ancheAhmed Aiush, "un operativo terrorista dell'unità osservazione del Battaglione 'Carrara'". Il centro di comando colpito - ha spiegato il portavoce militare - "era responsabile dell'intelligence sul campo per tutta la Striscia e serviva come postazione significativa di Hamas per dirigere le attività di combattimento e di supporto agli attacchi ai soldati". 

Unrwa: la situazione a Gaza è disperata, impossibile consegnare aiuti

A Gaza, il ministero della Sanità ha fatto sapere che in due mesi di guerra i bombardamenti israeliani nella Striscia hanno ucciso 17.177 persone, il 70% delle quali donne, bambini e minorenni. Nelle ultime 24 ore i morti sarebbero 350. 

"I pesanti bombardamenti e la ripresa delle operazioni militari hanno reso la situazione a Gaza disperata", ha scritto l'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati palestinesi. La denuncia dell'Unrwa è sulle condizioni inesistenti per consegnare gli aiuti ormai insufficienti per soddisfare i bisogni della popolazione allo stremo. Inoltre, le operazioni dell'Agenzia vengono soffocate e i rifugi sovraffolati. 

Netanyahu, se Hezbollah iniziasse una guerra, Beirut e Libano meridionale come Gaza e Khan Yunis

Nel pomeriggio il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che se Hezbollah iniziasse una guerra totale contro Israele, "allora da solo trasformerebbe Beirut e il Libano meridionale come Gaza e Khan Yunis". Le dichiarazioni di Netanyahu sono arrivate durante una riunione operativa presso il Comando nord, alla quale hanno partecipato anche il ministro della Difesa Yoav Gallant e il capo di stato maggiore dell'Idf Herzl Halevi.

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