La riduzione delle precipitazioni e l'eccessivo sfruttamento della falda acquifera per la coltivazione di frutti di bosco, in molti casi attraverso pozzi illegali, hanno portato il parco nazionale spagnolo sull'orlo del collasso
Le piogge autunnali danno un po' di sollievo al Parco Nazionale di Doñana a El Rocío in Spagna. Ma l'acqua che inonda la palude è solo un miraggio.
Felipe Fuentelsaz, del Wwf Doñana, fotografa una situazione drammatica: "Appena il 2 per cento della palude ha acqua. Il resto, il 98 per cento, è assolutamente secco, anche a causa della mancanza di precipitazioni. E la falda acquifera è stata troppo sfruttata".
Habitat compromesso, gli uccelli se ne vanno
L'ultimo censimento rivela che gli uccelli migratori hanno disertato Doñana.
Il numero di quelli che si è fermato in queste paludi, quest'anno, in occasione della migrazione invernale, si è praticamente dimezzato.
"Stiamo prelevando molta più acqua di quanta ne abbiamo in realtà" dice Fuentelsaz.
La riduzione delle precipitazioni e l'eccessivo sfruttamento della falda acquifera per la coltivazione di frutti di bosco, in molti casi attraverso pozzi illegali, hanno portato il parco nazionale sull'orlo del collasso e l'Unesco ha preso in considerazione la possibilità di ritirare il riconoscimento di Patrimonio dell'Umanità a Doñana.
Risorse per salvare la zona umida
Ora le amministrazioni spagnole hanno presentato un piano da 1,4 miliardi di euro per salvare la zona umida.
Il nuovo piano per salvare il parco nazionale prevede di sostituire alcune di queste serre con colture a pioggia o di riportare il terreno allo stato originario.
Gli agricoltori di Doñana riceveranno fino a 100mila euro per ettaro per l'abbandono delle colture, ma in molti mettono in dubbio la reale portata della misura e assicurano che solo riducendo il volume di estrazione dalla falda acquifera l'acqua tornerà a scorrere verso Doñana.
Pedro Báñez, segretario della Comunità di Irrigazione della Contea, spiega che "è stato approvato un trasferimento dal bacino vicino dei fiumi Tinto, Odiel e Piedra di 20 ettometri. Se questo trasferimento si concretizzasse completamente, le estrazioni dalla falda acquifera si ridurrebbero della metà".
Il problema: l'uso illegale dell'acqua
"L'unico modo per adattarsi è eliminare l'uso illegale dell'acqua e - aggiunge Fuentelsaz - recuperare la dinamica dei fiumi e dei torrenti che un tempo scorrevano a Doñana".
Il futuro di Doñana si sta decidendo in questi giorni anche al vertice sul cambiamento climatico di Dubai. Solo la riduzione dei gas serra può restituire a questa zona umida il suo antico splendore.