L'Estonia è pronta ad affrontare le "conseguenze migratorie" dopo la chiusura del confine tra Russia e Finlandia

Guardie di frontiera finlandesi scortano i migranti in arrivo al posto di frontiera internazionale Raja-Jooseppi tra Russia e Finlandia, a Inari, Finlandia settentrionale, 25/11/23.
Guardie di frontiera finlandesi scortano i migranti in arrivo al posto di frontiera internazionale Raja-Jooseppi tra Russia e Finlandia, a Inari, Finlandia settentrionale, 25/11/23. Diritti d'autore Emmi Korhonen/Lehtikuva
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Di Joshua Askew
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

La Russia è stata accusata di usare i flussi migratori come arma per fare pressione sui Paesi europei.

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L'Estonia ha dichiarato di essere pronta ad affrontare eventuali "conseguenze" sul suo territorio, nel contesto della crisi migratoria in corso ai confini orientali dell'Ue.

La Finlandia chiuderà tutti i suoi 1.300 km di frontiera con la Russia a partire dalla mezzanotte di mercoledì, a seguito di un recente aumento del numero di persone che cercano di entrare illegalmente nel Paese dal territorio russo. Mosca è stata accusata di incanalare i migranti verso il confine finlandese per fare pressione sull'Ue, come una sorta di "guerra ibrida".

Ora l'Estonia, che si trova anch'essa al confine con la Russia, afferma che potrebbe essere il prossimo Paese toccato dal flusso di migranti, anche se, secondo le autorità estoni, per il momento non ci sono ancora state pressioni alla frontiera.

"La decisione della Finlandia di chiudere tutti i valichi di frontiera sul suo confine orientale non significa necessariamente che la pressione migratoria dalla Russia si riverserà sui nostri valichi di frontiera", ha dichiarato il ministro degli Interni estone Lauri Läänemets in una dichiarazione a Euronews.

"Tuttavia, lo consideriamo sicuramente uno scenario probabile, per cui abbiamo fatto tutti i preparativi necessari in caso di una ricaduta migratoria sui confini estoni", ha spiegato il ministro degli Interni estone.

Nel piccolo Stato baltico, alcuni hanno chiesto perfino di chiudere il confine con la Russia per precauzione. Una strategia bocciata dal governo: "Considerando le risorse di cui disponiamo e del tempo che ci rimane, questo non sarebbe l'approccio migliore", ha spiegato Läänemets. "Riteniamo che sia più importante risparmiare energie e risorse per mantenersi pronti. A seconda degli scenari, potremmo aver bisogno dei nostri uomini altrove".

Migrants arrive at the international border crossing between Finland and Russia, in Salla, Finland, Thursday, Nov. 23, 2023.
Migrants arrive at the international border crossing between Finland and Russia, in Salla, Finland, Thursday, Nov. 23, 2023.Jussi Nukari/Lehtikuva

Il ministro degli Interni ha dichiarato che nell'ultima settimana non sono arrivati altri gruppi di migranti al valico di frontiera nord-orientale di Narva, anche se ha aggiunto che il Paese "deve essere preparato a uno scenario in cui il flusso dalla Finlandia raggiunga direttamente il nostro confine verde sud-orientale".

L'espressione "confine verde" fa riferimento ad aree naturali e boschive, dove non ci sono punti di attraversamento formali.

"L'Estonia non permetterà a nessuno senza i diritti e i documenti legali di entrare nell'Ue e nell'area Schengen attraverso i nostri valichi di frontiera", ha dichiarato Läänemets.

Circa 900 persone, per lo più provenienti dal Medio Oriente e dall'Africa, sono arrivate al confine con la Finlandia da agosto, spesso su biciclette nuove di zecca.

La settimana scorsa, il ministro della Difesa estone Hanno Pevkur ha definito gli arrivi come una operazione "chiaramente orchestrata" da Mosca, che a suo dire stava organizzando l'immigrazione.

Mosca ha già minacciato ritorsioni contro la Finlandia per l'adesione alla NATO, mentre l'Estonia e l'Ue in generale sono nel mirino per il loro sostegno all'Ucraina nella lotta contro l'invasione russa.

"Sulla base di ciò che sappiamo finora, i migranti non raggiungono i confini dell'Ue in modo indipendente, senza supporto e guida", ha dichiarato il Ministro degli Interni Läänemets, "Stiamo assistendo a un'operazione di migrazione orchestrata che non potrebbe avvenire senza il coinvolgimento delle autorità e dei servizi speciali russi".

La Russia però ha smentito il suo coinvolgimento nella vicenda. Secondo gli osservatori occidentali, lo scopo di Mosca potrebbe essere la destabilizzazione degli Stati membri dell'Ue attraverso una crisi migratoria, che potrebbe aggravare la polarizzazione sociale e le divisioni politiche.

Un'ipotesi respinta da Läänemets. "In realtà, è interessante notare come i tentativi della Russia di dividere la società finlandese attraverso la pressione migratoria siano falliti e abbiano invece avvicinato la Finlandia agli Stati baltici e alla Polonia, che negli ultimi anni hanno subito attacchi ibridi simili", ha dichiarato.

"Con le sue azioni, la Russia sta dando un'ulteriore spinta all'Ue per ripensare tutto il suo approccio alla migrazione. Dobbiamo affrontare la migrazione illegale non solo per proteggere la nostra sicurezza e la libera circolazione dell'area Schengen, ma anche per impedire che persone innocenti provenienti dai Paesi del Terzo mondo siano utilizzate come pedine da Paesi ostili in guerre ibride o dalla criminalità organizzata per profitti illegali".

Il ministro estone fa riferimento a quella che è stata definita come la crisi migratoria dimenticata dell'Europa, quando la Bielorussia ha deciso di indirizzare migliaia di migranti verso i confini della Lituania e della Polonia.

Oltre alle pressanti preoccupazioni umanitarie, i gruppi per i diritti hanno condannato la risposta delle autorità lituane, accusate di aver respinto violentemente le persone in Bielorussia e di averne sottoposte migliaia a condizioni disumane e torture nei campi di detenzione, secondo Amnesty.

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Anche la Lettonia ha subito la stessa crisi negli ultimi mesi ai confini con la Bielorussia. Nel mese di ottobre scorso erano almeno un centinaio i migranti illegali che cercavano di entrare in Lettonia dalla Bielorussia ogni giorno.

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