Rilasciati due donne e nove bambini israeliani. La tregua continua fino a giovedì

Esercito israeliano a Gaza
Esercito israeliano a Gaza Diritti d'autore Ohad Zwigenberg/AP
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Di Euronews
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Si tratta dell'ultimo scambio di prigionieri previsto nell'accordo di cessate il fuoco cominciato venerdì. Si attende la scarcerazione di 33 palestinesi. Secondo il Qatar, Israele e Hamas hanno deciso di estendere la tregua di due giorni. Per gli USA verranno liberati altri venti donne e bambini

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Hamas ha rilasciato undici ostaggi israeliani lunedì sera. Si tratta di nove donne e due bambini che sono stati consegnati alla Croce Rossa e sono ora in Israele.

È l'ultimo gruppo di ostaggi rilasciato sulla base dell'accordo raggiunto la settimana scorsa tra Israele e Hamas, che prevedeva lo scambio di 50 ostaggi israeliani con 150 palestinesi detenuti in Israele.

Le persone liberate lunedì sono: Sharon Aloni Cunio, 34 anni, con le figlie gemelle Yuly e Emma di 3 anni (il padre David è ancora sotto sequestro); Yagil e Or Yaakov, 13 e 17 anni (liberati senza il padre Yariv e la compagna Meirav Tal); Erez e Sahar Kalderon, 12 e 16 anni (il padre Ofer non è stato rilasciato); Carina Engel-Bert, 51 anni, con Yuval (nelle foto che circolano è su una sedia a rotella con un piede ingessato) e Mika Engel, di 11 e 18 anni(il padre Ronen è ancora in ostaggio); Eitan Yahalomi, 12 anni (rilasciato senza il papà Ohad).

Erano stati tutti sequestrati nel kibbutz di Nir Oz, lo scorso 7 ottobre, riporta il quotidiano israeliano Haaretz. Tre di loro sono cittadini francesi, due tedeschi e sei argentiniha reso noto il governo del Qatar. 

Da venerdì a domenica erano rientrati a casa 39 israeliani  e 117 detenuti palestinesi. **Si attende ora la liberazione degli ultimi trentatré palestinesi.**Hamas ha comunicato nel pomeriggio di lunedì che saranno scarcerati 30 donne e 3 bambini.  

Al di fuori dell'intesa, Hamas ha liberato diversi ostaggi di nazionalità straniera, principalmente thailandesi che erano impiegati nei kibbutz attaccati.

Prime immagini: i rapiti vengono trasferiti alla Croce Rossa a Gaza

Potrebbero esserci altre buone notizie nei prossimi giorni. La tregua nella guerra di Gaza, che inizialmente doveva terminare martedì, è stata infatti prorogata fino alle 7 di giovedì (le 6 in Italia).

La notizia è stata data dal Ministero degli Esteri del Qatar nell'ultimo giorno dei quattro di cessate il fuoco concordati inizialmente grazie alla mediazione del paese del Golfo e dell'Egitto. 

Il portavoce della sicurezza nazionale degli Stati Uniti, John Kirby, ha dichiarato che Hamas si è "impegnato a liberare altre 20 donne e bambini nei prossimi due giorni".

A Gaza r****estano almeno sette minorenni rapiti ormai quasi due mesi fa secondo il Times of Israel: il più giovane, Kfir Bibas, ha dieci mesi.

Secondo il rapporto di un ostaggio per tre detenuti palestinesi, i prossimi due giorni di tregua potrebbero portare alla liberazione di una sessantina di prigionieri nelle carceri israeliane, da individuare tra quanti restano nella lista di 300 detenuti già approvata e pubblicata la settimana scorsa dal ministero della Giustizia israeliano.

Dopo la liberazione di una bambina israelo-americana domenica, Avigail Idan di quattro anni, Kirby ha stimato che ci siano otto o nove persone con passaporto americano tra gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas e degli altri gruppi armati palestinesi. 

Ieri i nostri convogli di aiuti hanno raggiunto le aree a nord della Striscia di Gaza. Hanno consegnato cibo pronto, tende, acqua e forniture mediche urgenti. Questa è stata la prima consegna di acqua pulita che ha raggiunto le persone rifugiate nel nord dall'inizio della guerra

La tregua umanitaria ha permesso l'entrata nella Striscia di Gaza di decine di camion carichi di aiuti umanitari e alcune cisterne di carburante, attraverso il valico egiziano di Rafah.

Secondo l'agenzia dell'Onu per il soccorso ai palestinesi (UNRWA) circa 40 camion di aiuti hanno potuto raggiungere anche Gaza City e il nord, la zona più devastata dai combattimenti.

L'ufficio umanitario per gli affari umanitari (OCHA) ha aggiunto che forniture mediche hanno raggiunto l'ospedale Al-Ahli di Gaza City, che rimane operativo e ricovera i pazienti "nonostante le enormi carenze e limitazioni".

Rimane uno dei pochi in tutta la Striscia, insieme con l'Al-Shifa, l'ospedale attaccato e perlustrato la settimana scorsa dai militari israeliani. Sotto la struttura era stata una galleria sotterranea con alcune stanze che avevano presumibilmente ospitato miliziani di Hamas. 

Il direttore dell'ospedale Muhammad Abu Salmya, fermato in quelle ore per interrogatori, sarà detenuto per altri 45 giorni con l'accusa di favoreggiamento, ha riportato lunedì la televisione pubblica israeliana.

In questo modo la maggior parte degli oltre due milioni di abitanti di Gaza, ormai sfollata nel sud della Striscia, ha avuto modo di respirare dopo la campagna di bombardamenti lanciata da Israele dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre scorso.

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Israele si era già detto disponibile a estendere la tregua di un giorno in più ogni dieci ostaggi rilasciati, pur confermando l'intenzione di proseguire in seguito le operazioni militari per distruggere Hamas.

"Quando terminerà l'intesa sugli ostaggi, Israele tornerà a realizzare i suoi tre obiettivi: eliminare Hamas, garantire che Gaza non rappresenti mai più una minaccia e, naturalmente, rilasciare tutti i nostri ostaggi" ha fatto sapere un portavoce del governo israeliano, Eylon Levy.

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