"Sostegno al terrorismo": Israele convoca gli ambasciatori di Spagna e Belgio

Il Segretario Generale della Lega Araba Ahmed Aboul Gheit incontra il Primo Ministro spagnolo Pedro Sanchez e il Primo Ministro belga Alexander De Croo presso la s
Il Segretario Generale della Lega Araba Ahmed Aboul Gheit incontra il Primo Ministro spagnolo Pedro Sanchez e il Primo Ministro belga Alexander De Croo presso la s Diritti d'autore STR/AFP or licensors
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Di Stefania De Michele
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Il ministero degli Esteri a Gerusalemme ha convocato gli ambasciatori di Spagna e Belgio per le dichiarazioni dei due premier "a sostegno del terrorismo"

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In Israele la diplomazia parla un altro linguaggio.
Sarà per questo che il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha definito le dichiarazioni del primo ministro spagnolo Pedro Sánchez e dell'omologo belga Alexander De Croo come "sostegno al terrorismo".

Il ministero degli Esteri a Gerusalemme ha convocato gli ambasciatori di Spagna e Belgio.

Parole troppo morbide contro Hamas

Al Cairo per un incontro con il presidente egiziano al-Sisi e con i vertici della Lega Araba,  al fine di discutere della situazione in corso nella Striscia di Gaza, Sánchez e De Croo avrebbero usato parole troppo morbide e - sostiene Netanyahu - non avrebbero  attribuito la piena responsabilità dei crimini contro l'umanità compiuti da Hamas, "che hanno massacrato i nostri civili e usato i palestinesi come scudi umani".

"Le accuse del governo di Israele al presidente del governo spagnolo e al primo ministro belga sono totalmente false e inaccettabili - ha rilanciato in una dichiarazione ufficiale il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares - stiamo studiando la risposta opportuna".

"Una conferenza di pace al più presto"

Netanyahu si è riferito alla conferenza stampa che i due leader, Pedro Sánchez e Alexander De Croo, hanno tenuto a Rafah mentre si attendeva il rilascio dei 13 ostaggi israeliani."Speriamo in un cessate il fuoco permanente. La soluzione diplomatica è l'unica possibile" hanno detto i due premier, auspicando l'organizzazione di una conferenza di pace al più presto.

Nel tweet del premier spagnolo: "_Accogliamo con favore l'accordo per il rilascio degli ostaggi e l'istituzione di una pausa umanitaria a Gaza. Spero che questo getti le basi per un cessate il fuoco umanitario duraturo. Vorrei esprimere l'impegno di Spagna ed Egitto in risposta alla crisi attuale. Il nostro Paese consegnerà questa settimana un carico di forniture mediche agli ospedali egiziani per aumentare la loro capacità di curare gli sfollati da Gaza. _Questo è un altro esempio di come l'Unione Europea stia lavorando insieme per sostenere i nostri partner". 

"Diciamo ad Hamas: per favore rilasciate gli ostaggi - ha detto De Croo - Hamas ha dato il via a tutto questo e Israele aveva il diritto di difendersi. Resta però necessario porre fine agli insediamenti in Cisgiordania - ha aggiunto - la legge deve essere rispettata e gli attacchi terroristici devono cessare". 

Dal canto suo, il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi ha parlato dell'opportunità della creazione di uno Stato palestinese demilitarizzato con le garanzie di Nato e forze arabe: "In oltre 30 anni il processo politico per la soluzione dei due Stati si è esaurito senza ottenere molto - ha dichiarato - Ci sono stati cinque cicli di guerre e scontri che hanno causato innumerevoli vittime, e per tutto il tempo non c'è stato alcun orizzonte politico per la questione palestinese".

"Ci auguriamo che la tregua si rafforzi con il rilascio di più prigionieri e ostaggi  e con più aiuti -  ha concluso al-Sisi, sottolineando l'importanza di "creare zone sicure al centro, nord e sud della Striscia di Gaza, che consentano l'accoglienza delle persone che hanno perso la casa".

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