A scendere in piazza per un immediato cessate-il-fuoco, tra gli altri, anche cittadini di Taiwan e Iran
La marcia di cinque giorni verso Gerusalemme iniziata dai familiari degli ostaggi tenuti dai militanti palestinesi a Gaza ha raggiunto la sua destinazione.
Partita martedì scorso da Tel Aviv, è culminata in prossimità della residenza del primo ministro, Benjamin Netanyahu.
La gente chiede al governo israeliano di fare tutto ciò che è in suo potere per riportare a casa i prigionieri.
Tel Aviv
Decine di manifestanti si sono riuniti nel centro di Tel Aviv per chiedere la fine della guerra di Israele contro Hamas e un cessate-il-fuoco per la restituzione degli ostaggi tenuti nella Striscia di Gaza.
La protesta è stata approvata dalle autorità israeliane all'ultimo minuto e si è svolta nel giorno in cui molti ebrei religiosi osservano un giorno di silenzio.
Iran
Anche migliaia di iraniani sono scesi in piazza come parte delle proteste "sponsorizzate" dallo Stato per manifestare contro la guerra.
La televisione di Stato mostra manifestanti che trasportano finti sacchi per cadaveri che simboleggiano i bambini uccisi dagli attacchi israeliani a Gaza, in vista della Giornata mondiale dell’infanzia, in programma lunedì.
Irlanda
I manifestanti sono scesi in piazza a Dublino per il sesto sabato consecutivo, chiedendo un cessate-il-fuoco immediato a Gaza e che il governo irlandese imponga sanzioni più dure contro Israele.
Proteste popolari si sono tenute anche in altre città d’Europa, mentre la rabbia pubblica per il trattamento riservato da Israele agli abitanti di Gaza cresce a livello globale.
Taiwan
Anche nella città di Taipei, a Taiwan, centinaia di persone hanno chiesto un cessate-il-fuoco immediato.
Francia
I sopravvissuti alle atrocità naziste si sono uniti a giovani attivisti ebrei fuori dal memoriale dell’Olocausto a Parigi, per condannare il dilagante odio antisemita e gli abusi legati alla guerra tra Israele e Hamas.