Il Consiglio europeo estende la protezione temporanea per i rifugiati ucraini

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Di Michela Morsa
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"Per dare certezza" a 4 milioni di persone che hanno trovato riparo nell'Unione

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Il Consiglio europeo ha deciso di estendere lo status di protezione temporanea per le persone in fuga dalla guerra in Ucraina fino dal 4 marzo 2024 al 4 marzo 2025, "per dare certezza" agli oltre 4 milioni di ucraini che hanno trovato riparo nell'Unione europea. 

Il sistema, che fornisce una protezione immediata e collettiva agli sfollati ucraini senza la necessità di esaminare le singole domande, garantisce ai rifugiati il diritto di residenza, l'accesso agli alloggi e al mercato del lavoro, l'assistenza medica e sociale e l'istruzione dei bambini nei Paesi dell'Unione Europea. 

Il meccanismo di protezione temporanea per gli ucraini è stato attivato il 4 marzo 2022, solo pochi giorni dopo che le forze armate russe avevano lanciato l'invasione su larga scala. 

Secondo il Commissario europeo per gli Affari interni, Ylva Johansson, sono circa 250mila le persone che ogni settimana attraversano i confini comunitari con l'Ucraina, in entrambe le direzioni. Il ministro degli Interni spagnolo, Fernando Grande-Marlaska Gómez, ha dichiarato che "l'Ue sosterrà il popolo ucraino per tutto il tempo necessario". 

La protezione temporanea è un meccanismo di emergenza dell'Unione che viene attivato in circostanze eccezionali di afflusso massiccio ed è stato adottato per la prima volta nel 2001, dopo gli sfollamenti su larga scala registrati in Europa a causa dei conflitti armati nei Balcani occidentali.

Kherson sempre nel mirino

Giovedì sono morte almeno tre donne nella città meridionale di Kherson, a seguito di un bombardamento da parte dell'artiglieria russa. 

Da tempo gli attacchi russi sono quasi quotidiani nella città, che si trova vicino alla linea del fronte meridionale. 

Ancora Sokolov

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non ha voluto rilasciare commenti quando, durante una conferenza stampa, gli è stato chiesto di parlare dell'ammiraglio russo Viktor Sokolov, che la settimana scorsa Kiev aveva affermato di aver ucciso in un attacco al quartier generale della Flotta del Mar Nero in Crimea. 

Già martedì la notizia era stata messa in dubbio dalla pubblicazione di un video del ministero della Difesa russo che mostrava il comandante in collegamento video durante una riunione. 

Mercoledì, la diffusione di un nuovo video ha mostrato Solokov mentre veniva interrogato da un giornalista sull'attacco di Sebastopoli, offrendo la prova più evidente che è ancora vivo.

Indagini

L'ambasciatore russo a Cuba ha dichiarato che i due Paesi stanno indagando sul presunto reclutamento di cubani per combattere a fianco dell'esercito russo in Ucraina. All'inizio di settembre, le autorità cubane avevano riferito di aver arrestato 17 persone sospettate di far parte di una rete che avrebbe reclutato giovani per combattere per la Russia contro Kiev.

Le brevi dichiarazioni dell'ambasciatore Viktor Koronelli sono il primo riconoscimento ufficiale russo della vicenda. Il diplomatico ha affermato di non sapere quanti cubani si trovino attualmente in Ucraina.

Una donna ha affermato che suo figlio è stato attirato dalla falsa promessa di un lavoro nel settore edile ed è partito per aiutare la sua famiglia in un momento di dura crisi economica per l'isola. Altri dicono di essere stati convinti ad andare in Ucraina con la speranza di ottenere la cittadinanza russa.

Il Ministero degli Esteri cubano ha assicurato che sta lavorando per la "neutralizzazione e lo smantellamento" di questa rete e ha ribadito che Cuba "non fa parte del conflitto bellico in Ucraina".

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