La Georgia bussa all'Ue ma la porta resta ancora chiusa. Borrell: "Ancora molto lavoro da fare"

Il vicepresidente Ue Borrell con il primo ministro della Georgia Garibashvili
Il vicepresidente Ue Borrell con il primo ministro della Georgia Garibashvili Diritti d'autore STRINGER/AFP
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La Georgia ha sinora soddisfatto solo 3 dei 12 requisiti richiesti per ottenere lo status di Paese candidato ad entrare nell'Ue

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Prima visita ufficiale in Georgia per il vicepresidente dell'Ue, Josep Borrell.
Il Paese chiede lo status di candidato all'Unione europea, che è però subordinato alla piena adesione ai valori e agli indirizzi politici di Bruxelles.
L'allineamento della politica estera fa parte degli impegni che la Georgia ha assunto in vista dello status di candidata all'ingresso nell'Ue. 
In questo contesto, l'Unione ha sollevato delle critiche in relazione alla ripresa dei collegamenti aerei con la Russia.

"La Georgia non è abbandonata dall'Unione europea. Ma bisogna dire che l'adesione è un processo basato sul merito e, perché l'iter venga espletato, è necessario soddisfare determinate condizioni" ha spiegato Borrell.

Le riforme per l'adesione all'Ue

Come la Moldavia e l'Ucraina, la Georgia sta intraprendendo una serie di riforme per ottenere lo status di candidato all'Ue. Tuttavia, per raggiungere l'obiettivo tanto atteso, il Paese deve soddisfare le 12 raccomandazioni formulate dalla Commissione europea. 

La Georgia ha sinora soddisfatto 3 dei 12 requisiti richiesti per lo status di Paese candidato ad entrare nell'Ue.
"C'è tempo, tutte le forze politiche devono lavorare insieme in modo costruttivo, si tratta di uno sforzo nazionale" ha aggiunto Borrell. 

L'Ue chiede maggiori sforzi da parte del governo georgiano.

Il primo ministro della Georgia, Irakli Gharibashvili, ha sottolineato l'impegno del suo Paese: "Georgia e georgiani meritano lo status di candidati. Non pretendiamo di essere perfetti, nessun governo o Stato è perfetto. Vogliamo essere trattati equamente".

A 15 anni dal conflitto con la Russia

La visita di Josep Borrell in Georgia coincide con il 15º anniversario della missione di monitoraggio dell'Unione europea e del conflitto armato dell'agosto 2008 tra la Georgia e la Russia.
Le istituzioni europee hanno ribadito l'inequivocabile sostegno alla sovranità, indipendenza e integrità territoriale della Georgia all’interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale e hanno respinto il riconoscimento da parte della Russia delle regioni georgiane di Abkhazia e Tskhinvali/Ossezia del Sud, come anche la sua presenza militare nei territori, in palese violazione dei principi fondamentali e delle norme del diritto internazionale.

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