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Kharkiv, la città che ripudia il russo e la cultura del passato

Kharkiv, Ucraina
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Di Debora Gandini
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La città era tradizionalmente a maggioranza russofona, ma lo scoppio della guerra ha fatto in modo che molti cittadini tornassero a parlare ucraino

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Poche città in Ucraina si stanno impegnando tanto quanto Kharkiv, per sbarazzarsi del proprio passato. Centinaia di strade con nomi sovietici sono state ribattezzate, decine di monumenti demoliti e parecchi libri scritti in ucraino svettano sugli scaffali delle librerie.

Oleksandr Savchuk è uno storico ed editore. "Questi libri hanno un effetto terapeutico sulle persone. C'è chi si sente in qualche modo protetto leggendo che in realtà esiste la cultura ucraina, esiste l'arte ucraina, esiste lo stato dell'Ucraina, e che ci sono artisti, pittori, architetti, scultori e personaggi pubblici eccezionali tra gli ucraini. Tutto questo riguarda noi. Questo è un modo per acquisire identità. Ecco perché la gente compra questi libri."

Kharkiv era tradizionalmente una città a maggioranza russofona, ma lo scoppio della guerra ha fatto in modo che molti cittadini tornassero a parlare ucraino.

 "All'inizio dell'invasione russa quando dicevo qualcosa in russo, sentivo come un sapore sgradevole in bocca, come se avessi mangiato qualcosa di marcio" fa notare Mykola Kolomiets, artista, insegnante, direttrice dello studio d'arte Aza Nizi Maza. 

Ora molto sta cambiando. Natalya Denisova è direttrice artistica e creatrice di marionette del Teatro Accademico statale delle marionette di Kharkiv: "La gente ha convissuto con questa lingua. A volte è stata imposta con forza. È successo che, volenti o nolenti, la gente parlasse principalmente russo. E' accaduto con la forza, la lingua russa è stata forzata qui, non siamo diversi gli uni dagli altri ".

La guerra intanto ha accelerato il processo di derussificazione iniziato dopo la caduta dell’Unione Sovietica.

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