Il Mar Mediterraneo mai così caldo, registrato nuovo record. A rischio l'intero ecosistema

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Mar Mediterraneo Diritti d'autore Anonymous/AP2008
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Di Ilaria Cicinelli
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I ricercatori hanno registrato un nuovo record per la temperatura raggiunta sulla superficie dell'acqua in un singolo giorno: 28,7° Celsius. Se le condizioni peggioreranno saranno in serio pericolo le specie marine e l'intero ecosistema

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È drammatica la situazione nel Mar Mediterraneo, al centro dell'emergenza per il caldo.Il Mare Nostrum ha infatti raggiunto la temperatura più alta mai registrata, mentre la morsa dell'anticiclone Caronte continua a soffocare l'Europa meridionale. 

La temperatura media giornaliera della superficie del mare per il Mediterraneo è stata di 28,7° Celsius (C), secondo il servizio europeo Copernicus sui cambiamenti climatici. Un nuovo, triste record, dunque, per il periodo di osservazione che va dal 1982 al 2023, hanno dichiarato i ricercatori dell'Istituto di scienze marine di Barcellona (Ism), dopo aver elaborato i dati satellitari forniti da Copernicus. Il massimo storico mai registrato prima era stato di 28,25°C, il 23 agosto 2003. 

I risultati devono ancora essere confermati, ma tali condizioni potrebbero essere estremamente dannose per la vita marina.
Il Mediterraneo è uno dei bacini più colpiti in assoluto dal riscaldamento globale, e a preoccupare è anche la rapidità con cui aumentano le temperature. Già ad aprile Copernicus aveva divulgato i dati ricavati dalle osservazioni, che hanno dipinto uno scenario tragico, con 3°C in più rispetto alla media storica. 

BORIS HORVAT/AFP or licensors
Pesci del Mar MediterraneoBORIS HORVAT/AFP or licensors

I pericoli del riscaldamento del mare: un ecosistema in bilico

Il riscaldamento dei mari può comportare un aumento delle meduse e del plancton che si spostano a nord verso climi più freschi. Ma anche di alghe e specie marine invasive che, attirate dal clima più tropicale, potrebbero stravolgere il delicato equilibrio dell'ecosistema Mediterraneo.

Come già sta avvenendo in Italia con il pesce scorpione, una delle molte specie aliene che ha raggiunto le coste orientali della penisola dal Mar Rosso e che ora si sta espandendo a ovest. Questa specie è inserita tra i predatori e si nutre principalmente di giovani pesci, mettendo a rischio le specie autoctone, oltre a essere estremamente velenosa e potenzialmente letale per l'uomo.

L'osservatorio europeo Copernicus divulga i dati sul riscaldamento dei mari

Le precedenti ondate di calore marino nel Mediterraneo hanno inoltre portato a morie di massa degli esemplari di alcune specie e causato ingenti perdite alle industrie ittiche dei Paesi che vi si affacciano. Ma un altra temibile conseguenza potrebbe essere l'aumento dei fenomeni meteorologici estremi, legati anche all'innalzamento delle temperature marine, che potrebbero contribuire a generare più cicloni e tempeste distruttive nell'area.

A essere a rischio però non è solo il Mediterraneo. Il riscaldamento globale già causa danni anche nel resto dei mari e degli oceani del mondo, tutti soggetti all'aumento vertiginoso delle temperature.
Come nel caso dell'oceano Atlantico dove l'acqua è arrivata a 38,33°C a sud della Florida, a Mantaee Bay. Un altro tragico record che rischia di mettere in pericolo la barriera corallina dell'area.

Le ondate di caldo nei mari sono localizzate in tutto il pianeta. Tra i Paesi più colpiti si trovano il Regno Unito e l'Irlanda; il Mar Baltico; il Mar del Giappone; l'Oceano Pacifico al largo della Nuova Zelanda e l'Oceano Indiano occidentale vicino al Madagascar.

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