Il governo di Narendra Modi è intervenuto per condannare lo stupro di due donne della minoranza Kuki da parte di uomini della maggioranza Meitei. Il video, diffuso in rete ha aggravato le violenze interetniche nello stato del Manipur
Il video di uno studio di gruppo fa esplodere la violenza interetnica nello stato del Manipur, lo stato indiano nel Nordest del paese, al confine con il Myanmar.
Per il momento la polizia ha dichiarato di aver apero un'indagine e di aver arresato un uomo. Il video, diventato virale online ha suscitato lo sdegno dell'opinione pubblica indiana. Giovedì, la seduta del Parlamento nazionale di Delhi è stata interrotta su iniziativa dei deputati che hanno deciso di aprire una discussiaone sull'episodio.
Anche il primo ministro Narendra Modi è intervenuto sulla vicenda, dichiarando che l'incidente "è una vergogna per l'India" e che "i colpevoli pagheranno".
"Assicuro alla nazione che la legge farà il suo corso con tutte le sue forze. Quello che è successo alle figlie del Manipur non potrà mai essere perdonato", ha detto, rompendo finalmente il suo silenzio sul Manipur a più di due mesi dallo scoppio della violenza.
Anche il presidente della Corte Suprema indiana ha espresso preoccupazione per l'aggressione, affermando che il tribunale è "profondamente turbata dal video". Il giudice supremo ha chiesto al governo di informare la Corte sui provvedimenti presi nei confronti degli accusati e ha detto che "se non lo farete, prenderemo provvedimenti".
La violenza
Secondo la polizia, l'episodio risale allo scorso 4 maggio, ma è salito agli onori della cronaca solo dopo la diffusione del video in rete. Nelle immagini si vede un gruppo di uomini appartenenti alla maggioranza Meitei palpeggiare due donne appartenenti alla minoranza Kuki prima di trasscinarle in un campo per compiere la violenza sessuale.
L'episodio è emblematico delle tensioni interentnici nello stato, che da maggio ha causato più di 130 morti e 60mila sfollati.