Le pattuglie sono state istituite dopo la Rivoluzione islamica del 1979. Sospese dopo la morte di Mahsa Amini, che aveva scatenato un'inedita ondata di proteste nel Paese, tornano adesso controllare che le donne indossino correttamente il velo
A dieci mesi dalla morte della 22enne curdo-iraniana Mahsa Amini avvenuta mentre era in stato di fermo per non aver indossato correttamente il velo, ritornano in Iran le pattuglie della polizia morale per sanzionare le donne che non indossano l'hijab nei luoghi pubblici.
Ad annunciarlo è stato il portavoce della polizia, che ha ribadito che "chi non rispetta le regole sarà fermata e perseguita dalla magistratura".
Le pattuglie, istituite dopo la Rivoluzione islamica del 1979, erano state sospese dopo la morte di Mahsa Amini, che aveva scatenato un'inedita ondata di proteste nel Paese.
Durante le proteste, centinaia di persone sono state uccise e migliaia arrestate. L'Iran ha conosciuto anche un picco di condanne a morte: sette uomini sono stati giustiziati per il loro coinvolgimento nel movimento che ha dato vita alle manifestazioni.
Dall'inizio dell'anno le autorità iraniane hanno riproposto un controllo capillare, installando delle telecamere nelle strade e ripristinando le pattuglie.