Armenia-Azerbaigian: nuovo ciclo di negoziati, mediati dall'Unione europea

Vertice a tre. (Bruxelles, 15.7.2023)
Vertice a tre. (Bruxelles, 15.7.2023) Diritti d'autore Mindaugas Kulbis/Copyright 2023 The AP. All rights reserved.
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Di Cristiano TassinariEuronews World
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In agenda, i recenti scontri al confine che rischiano di far vacillare l'attuale tregua. Altro punto di tensione è il Nagorno Karabakh, regione a maggioranza armena di cui l'Azerbaigian ha preso il controllo parziale dopo la guerra del 2020. E Putin non vuole rinunciare al ruolo di mediatore

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Sabato, a Bruxelles, è iniziato un nuovo ciclo di negoziati, mediato dall'Unione europea, per risolvere il conflitto tra Armenia e Azerbaigian.

ProtagonistiIlham Aliyev, presidente dell'Azerbaigian, e Nikol Pashinyan, primo ministro dell'Armenia.
A fare da mediatore, il presidente del Consiglio europeo, il belga Charles Michel

In agenda, innanzitutto i recenti scontri al confine che rischiano di far vacillare l'attuale tregua.
Altro punto di tensione è la situazione nel Nagorno Karabakh, regione a maggioranza armena di cui l'Azerbaigian ha preso il controllo parziale dopo la guerra del 2020.

I negoziati arrivano tra rinnovate tensioni dopo che l'Azerbaigian ha chiuso temporaneamente il corridoio di Lachin, accusando la Croce Rossa armena di utilizzarlo per il trasporto di armi.
Dall'altro lato, l'Armenia è convinta che bloccare questa strada sia un tentativo di isolare la regione. 

"Stiamo attraversando una delle fasi più complete e vigorose dei negoziati tra Armenia e Azerbaigian.
E anche se il nostro incontro si è svolto nel contesto di un preoccupante aumento delle tensioni, ho notato uno slancio importante nelle discussioni e negli sforzi politici".
Charles Michel
47 anni, presidente del Consiglio europeo

Charles Michel ha ribadito l'intenzione di invitare a Bruxelles entrambi i leader per un altro incontro, dopo l'estate, nonché per un vertice con Francia e Germania, a Granada, il 5 ottobre, a margine del prossimo vertice della Comunità politica europea.

Putin si propone come mediatore

Anche la Russia si è offerta di ospitare i leader delle due ex repubbliche sovietiche e auspica che il futuro trattato di pace sia firmato proprio a Mosca.

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