A Debrecen non vogliono la fabbrica cinese di batterie elettriche: rischio inquinamento dell'acqua

Proteste a Debrecen: "Ora basta!" (23.5.2023)
Proteste a Debrecen: "Ora basta!" (23.5.2023) Diritti d'autore Euronews Hungary
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Di Euronews Hungary - Edizione italiana: Cristiano Tassinari
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Sta per aprire una nuova fabbrica, ma i residenti di Debrecen, nell'est dell'Ungheria, non lontano dalla Romania, protestano contro la costruzione di un impianto di produzione e assemblaggio di batterie elettriche. Troppo alto il rischio-inquinamento dell'acqua

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DEBRECEN (UNGHERIA) - Sta per arrivare una fabbrica nuova, anzi due: e, invece di essere contenti delle nuove opportunità di lavoro, i residenti della zona di Debrecen, nell'Ungheria orientale, protestano.
Perché?

Il lavoro su un discusso progetto cinese è a buon punto, e questo ha scatenato le preoccupazioni della popolazione locale.

Produzione e assemblaggio

Il sito di oltre 220 ettari produrrà e assemblerà batterie per veicoli elettrici, con molte assunzioni di lavoratori già previste. 

Eppure, da tempo, stanno aumentando le proteste - si è svolta una grande manifestazione, martedì 23 maggio a Debrecen, non lontano dal confine con la Romania - per i timori che grandi quantità di acqua deviata verso l'impianto possano minacciare l'uso dell'acqua potabile da parte dei cittadini.
E con il rischio che le emissioni delle fabbriche possano danneggiare ulteriormente il fragile ambiente naturale della zona.

Laszlo Lorant Keresztes è a capo della Commissione parlamentare ungherese per lo sviluppo sostenibile. Non è assolutamente d'accordo con la costruzione della fabbrica. 

“Questi impianti, queste enormi fabbriche di batterie che si stanno installando qui, utilizzano enormi quantità di acqua potabile e consumano un'incredibile quantità di energia. Questi sono essenzialmente impianti di assemblaggio e portano i profitti altrove. Non ci sono veri vantaggi per l'economia ungherese", spiega Keresztes.

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"Sono fabbriche che non portano particolari vantaggi all'economia ungherese".Euronews

Ungheria nuovo hub mondiale delle batterie elettriche?

Il governo del primo ministro magiaro Viktor Orbán auspica che la fabbrica, da 7,3 miliardi di euro, possa rendere l'Ungheria un hub globale per la produzione di batterie agli ioni di litio.

Ufficialmente, il progetto utilizzerà soprattutto acque reflue. Ma i residenti non sono convinti.

Racconta Eva Kozma, residente locale e attivista: 
“Diamo un'occhiata alla situazione dell'acqua. Debrecen non ha un fiume. Non ci fidiamo della tecnologia che ci hanno raccontato che utilizzeranno: non vediamo come possa essere implementata. Se le fabbriche hanno già il permesso di usare acqua potabile, chi vieta loro, in mancanza di controlli, di usare acqua inquinata? Ci sono così tante domande che abbiamo fatto e che stiamo facendo, ma stiamo ottenendo solo risposte prive di significato".

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"Siamo preoccupati. Chi controllerà?"Euronews

Mancano i dati sull'impatto ambientale

Il WWF dell'Ungheria afferma che mancano studi sull'impatto ambientale delle conseguenze a lungo termine per l'aria, il suolo e l'acqua.

Prima di proseguire con la costruzione della fabbrica (i lavori procedono alacremente), servono questi dati. 
Secondo l'ONG ambientalista, questo progetto di produzione di batterie elettriche sembra al di là delle possibilità reali dell'Ungheria, come se fosse solo fumo politico da soffiare negli occhi degli ungheresi.

Previste ulteriori proteste.

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