Guerra in Ucraina: nuove armi sul campo di battaglia

Matthew Schmidt, professore associato di Sicurezza nazionale e Scienze politiche presso l’Università del New Haven
Matthew Schmidt, professore associato di Sicurezza nazionale e Scienze politiche presso l’Università del New Haven Diritti d'autore from video
Diritti d'autore from video
Di Euronews
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Intervista a Matthew Schmidt, professore associato di Sicurezza nazionale e Scienze politiche presso l’Università del New Haven

PUBBLICITÀ

La guerra in Ucraina infuria ed è ancora difficile prevedere quale parte abbia maggiori possibilità di prevalere.

Kiev scommette su una prossima controffensiva dotata di carri armati e sistemi antimissile Nato.

Ma la vittoria sul campo di battaglia non dipende solo dal possesso di un robusto arsenale.

È ora di lasciarsi alle spalle la strategia militare sovietica, secondo Matthew Schmidt, professore associato di Sicurezza nazionale e Scienze politiche presso l’Università del New Haven.

“Entrambe finora hanno combattuto essenzialmente una guerra di artiglieria in stile sovietico. Fanno molto affidamento sul fuoco dell'artiglieria, sui razzi e poi sulla fanteria. Quello che vediamo sul campo di battaglia è che sono abbastanza alla pari”, spiega l'esperto.

Le forze ucraine hanno ricevuto armi occidentali e sono state addestrate tatticamente a usarle. Ma ciò che conta per l'Ucraina è aver imparato quella che l'Occidente chiama “manovre ad armi combinate”.

“Si tratta – prosegue - della capacità di coordinare il fuoco dell'artiglieria, della fanteria, dei mezzi corazzati, delle forze speciali, e di fare queste cose in modo altamente sincronizzato per massimizzare la forza applicata in un dato punto al nemico. La domanda è se le truppe ucraine l'abbiano imparato così bene da applicarlo ora a questa offensiva. Se sì, sarà un punto di svolta. Avranno un impatto devastante sulle truppe russe perché saranno in grado di sfondare la linea difensiva ed entrare nelle retrovie della Russia attaccando i loro depositi di artiglieria e di carburante e limitando la capacità delle truppe russe di ritirarsi e manovrare”.

Ma la Russia non è rimasta indietro. Secondo le Forze armate ucraine, Mosca ha recentemente schierato il Tupolev-160, un bombardiere pesante supersonico, il modello più grande costruito al mondo.

Ha anche schierato un primo gruppo di carri armati T-14 Armata il modello più avanzato a disposizione delle forze di terra russe le quali, tuttavia, sembrano riluttanti a usarlo. 

"Il tank Armata - conclude Schmidt - è essenzialmente una specie di carro armato elettronico. È una macchina digitale. La torretta gira automaticamente, le truppe la manovrano tramite pannelli tattili e cose del genere, e non è stato in combattimento. Quindi, nessuno si fida di quanto bene funzionerà. Nessuno si fida del fatto che, quando si muove a 80 chilometri all'ora e prende una buca, il touch screen non salti e quindi le truppe non possano sparare. Nessuno si fida che la torretta non si inceppi. Non l'hanno usato abbastanza a lungo sul campo di battaglia".

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Abbattuto un drone sopra il centro di Kiev. Dubbi sulla sua origine

Drone sul Cremlino, Mosca accusa Kiev e Washington. Borrell: "Che non sia pretesto per escalation"

Zelensky dal vertice a Helsinki con i Paesi nordici: "Non abbiamo attaccato noi il Cremlino"