Brasile, il presidente Lula "cede" sei aree protette agli indigeni

Il presidente Lula annuncia la creazione di sei nuove riserve indigene
Il presidente Lula annuncia la creazione di sei nuove riserve indigene Diritti d'autore AP Photo
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Le attività sospese sono vietate e le popolazioni autoctone potranno sfruttare la terra per attività tradizionali. Ma c'è chi vede il bicchiere mezzo vuoto

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Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha istituito sei nuove aree protette del Paese in cui le attività estrattive sono vietate e gli indigeni hanno il diritto di svolgere attività tradizionali. L'iniziativa va nella direzione di salvare in particolare l'Amazzonia dallo sfruttamento incontrollato autorizzato dal predecessore Jair Bolsonaro.

Seppur abbia vinto di misura, Lula era stato premiato alle elezioni del 30 ottobre 2022 anche grazie alle promesse fatte ai sostenitori degli indigeni e agli elettori attenti all'ambiente.

Le sei aree fanno parte di un elenco di quattrordici territori da tempo destinati a diventare aree protette. In queste zone la terra rimarrà sotto la giurisdizione del governo federale e l'agricoltura e il disboscamento a fini commerciali richiedono autorizzazioni specifiche. Ai non indigeni è vietato intraprendere qualsiasi attività economica sulle terre indigene.

L'obiettivo è permettere alla foresta amazzonica (l'area che più di tutte beneficerà del provvedimento) di tornare al suo ruolo unico al mondo di pozzo di assorbimento del carbonio. Ma la deforestazione ha raggiunto un picco di 15 anni durante gli anni di Bolsonaro, con una distruzione causata in gran parte da minatori illegali e rapinatori di terre. La distruzione dell'Amazzonia orientale è stata così estesa che è diventata piuttosto una fonte di produzione di carbonio.

I sostenitori di Bolsonaro sono ancora al comando della maggior parte degli Stati amazzonici. Ma a febbraio, funzionari governativi armati hanno iniziato a espellere i minatori d'oro illegali dal territorio indigeno Yanomami nel Nord-Ovest dell'Amazzonia brasiliana.

I sei nuovi territori riconosciuti rappresentano un'area più grande di Los Angeles e New York messe insieme. 

Per alcune popolazioni indigene, l'annuncio di venerdì tuttavia è stato deludente. Il Paese ha 733 territori con cause di demarcazione pendenti davanti al governo federale e i nuovi territori riconosciuti rappresentano solo il 6% di questo numero, secondo l'Istituto Socio-Ambientale, un'organizzazione no-profit.

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