Sudan: forze rivali escludono negoziati. Migliaia di civili in fuga

Il Sudan devastato
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Proseguono i combattimenti nel Paese. Al sesto giorno l'Oms conta più di 300 morti e oltre 3mila feriti tra i civili. Difficile le cure: 20 gli ospedali costretti a chiudere. E chi riesce fugge in Ciad: fermati anche 320 soldati

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La battaglia infuria per il sesto giorno consecutivo in Sudan e le forze rivali chiudono del tutto la porta ai negoziati. Esplosioni e colpi di arma da fuoco risuonano in tutta Khartoum. Una colonna nera di fumo si alza tra i palazzi. Non regge il cessate il fuoco.Anche la seconda tregua annunciata è stata subito violata

La guerra tra generali

Prosegue, dunque, la guerra tra generali. A scontrarsi per il potere le forze armate comandate dal generale Abdel-Fattah Al-Burhan, capo del Consiglio sovrano che guida il Paese, e i paramilitari delle Forze di sostegno rapido (Rsf) guidate dal numero due della giunta, Mohamed Hamdan Dagalo, detto «Hemedti». I combattimenti sono il culmine di un lungo conflitto tra i due generali, che hanno preso il potere con un colpo di Stato nel 2021. Ad accendere la miccia, la prevista integrazione dell'Rsf nell'esercito regolare come parte della transizione democratica. 

La fuga

Inevitabile la fuga di migliaia di abitanti dalla capitale Khartoum, ma alla frontiera con il Ciad sono stati fermati anche 320 soldati. A confermarlo è il ministro della Difesa del Ciad, Bichara Issa Djadallah: "Sì, 320 soldati sono nel nostro territorio: militari, e senza dubbio anche civili, che stiamo provvedendo ad accogliere, prendendo tutte le misure necessarie per garantire loro una sistemazione adeguata".

Ospedali in crisi

Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, i violenti scontri hanno già provocato oltre 300 morti tra i civili e più di 3mila feriti. 

Difficili le cure: tanti, troppi gli ospedali in tilt. Secondo il ministero della Salute, 20 ospedali hanno dovuto chiudere a causa degli attacchi e della mancanza di forniture. E altri otto centri sanitari sono a rischio, in difficoltà per il sovraccarico di lavoro e per la scarsità di personale medico e di forniture.

"Il perdurare di diffuse interruzioni dell'elettricità in alcune zone e negli ospedali mette in grave pericolo la popolazione. I centri sanitari soffrono per la mancanza di acqua e di carburante, al punto che le stazioni idriche di Khartoum hanno dovuto smettere di funzionare e gli ospedali stanno lottando con le forniture di ossigeno, di sangue e altro", ha reso noto il ministero. 

Le Nazioni Unite hanno già fissato un vertice, mentre Germania e Giappone si stanno organizzando per riportare a casa i loro concittadini.

Condanno fermamente i combattimenti in corso in Sudan e faccio appello ai leader delle forze armate sudanesi e delle forze di supporto rapido affinché cessino immediatamente le ostilità, ristabiliscano la calma e inizino un dialogo per risolvere la crisi. La situazione ha già portato a orribili perdite di vite umane, tra cui molti civili.
António Guterres
segretario generale Nazioni Unite
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