Sudan: fallito il cessate il fuoco tra le due fazioni

Violenti scontri tra militari in Sudan
Violenti scontri tra militari in Sudan Diritti d'autore AP Photo
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Di Euronews
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Sudan:la tregua di 24 ore, pronunciata poche ore fa, è stata rapidamente interrotta da nuovi spari nella regione della capitale Khartoum questo martedì. Sono circa 200 i morti e oltre 1.800 feriti. Aggredito nella sua casa di Khartoum l'ambasciatore dell’Unione europea in Sudan, Aidan O'Hara

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L'esercito sudanese e il gruppo paramilitare Rapid support forces si sono accordati per una tregua di 24 ore per fermare gli scontri nel paese, secondo quanto riportano i media arabi.

Tuttavia, poche ore prima dell'inizio del cessate il fuoco, le forze fedeli ai due massimi generali sudanesi hanno continuato a combattersi per le strade di Khartoum, sottolineando la fragilità degli sforzi per ottenere anche solo una pausa nell'intensificarsi delle violenze che hanno minacciato il Sudan.

Questa mattina l'esercito regolare aveva fatto sapere tramite Facebook che non avrebbe accettato la proposta di una tregua perché avrebbe "lo scopo di nascondere la schiacciante sconfitta che subirà (l'Rsf) in poche ore".

La comunità internazionale si è mossa unanime per un cessate il fuoco nel paese colpito dagli scontri dallo scorso sabato e ha chiesto l'apertura di corridoi umanitari per permettere a migliaia di civili di ricevere assistenza.

Il capo dei paramilitari sudanesi, Mohamed Hamdan Dagalo, aveva, invece, annunciato con un messaggio sul social netwrok di essere disponibile a una tregua a fini umanitari nei combattimenti con l'esercito in Sudan. Pressioni per una tregua erano arrivate dal G7 e da Washington. 

Intanto, si aggrava il bilancio delle vittime negli scontri tra militari in Sudan: in tre giorni, secondo le Nazioni Unite, sono morte circa 200 persone, mentre i feriti hanno superato i 1.800. 

Aggredito in casa sua l'ambasciatore Ue

L'ambasciatore dell’Unione europea in Sudan, Aidan O'Hara, è stato aggredito nella sua abitazione nella capitale. Il diplomatico irlandese non è stato "ferito gravemente", ha denunciato su Twitter l’Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue Josep Borrell sottolineando che "la sicurezza delle sedi e dello staff diplomatico è responsabilità primaria delle autorità sudanesi”. "Questo fatto – ha aggiunto - costituisce una grave violazione della Convenzione di Vienna".

"Orribili perdite di vite umane"

Dal canto suo, il segretario generale Nazioni Unite António Guterres ha chiesto l'immediato stop alle violenze:“Condanno fermamente l'esplosione dei combattimenti in corso in Sudan e faccio appello ai leader delle forze armate sudanesi e delle forze di supporto rapido affinché cessino immediatamente le ostilità, ristabiliscano la calma e inizino un dialogo per risolvere la crisi. La situazione ha già portato a orribili perdite di vite umane, tra cui molti civili"

Ospedali nel caos

I circa 20 ospedali della capitale e delle città vicine hanno difficoltà a curare i feriti. L'Organizzazione mondiale della sanità ha affermato che molte strutture hanno segnalato carenza di sangue, di attrezzature per trasfusioni e di altri beni salvavita.

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