Uno scambio senza precedenti di prigionieri di guerra, compresi militari sauditi e sudanesi che combattono contro i ribelli yemeniti Houthi nella coalizione guidata dall'Arabia Saudita. Dopo 9 anni, è diventata una guerra "per procura" tra Riad e Teheran
Scene di giubilo all'aeroporto di Sana'a.
Dopo quasi nove anni di conflitto in Yemen, finalmente un passo in avanti verso la pace, in seguito ad un accordo tra I ribelli yemeniti e le forze governative: il rilascio di circa 900 prigionieri di guerra (oltre 700 Houthi detenuti e più di 180 altri prigionieri, compresi componenti delle truppe saudite e sudanesi che combattono con la coalizione guidata dall'Arabia Saudita).
L'accordo di scambio di prigionieri prevedeva il rilascio di alti funzionari militari detenuti dagli Houthi dall'inizio della guerra.
Tra i rilasciati, il maggiore generale Mahmoud al-Subaihi, che era il ministro della Difesa quando scoppiò la guerra, Nasser Mansour Hadi, fratello dell'ex presidente yemenita Abed Rabbo Mansour Hadi, e parenti dell'ex sovrano yemenita Ali Abdullah Saleh.
L'accordo, mediato dalle Nazioni Unite e dalla Croce Rossa Internazionale, è avvenuto nell'arco di tre giorni.
Questo accordo alimenta le speranze di porre fine alla lunga guerra nello Yemen, che ha causato 150.000 vittime e provocato una gravissima crisi umanitaria.
La storia della guerra
Lo Yemen è precipitato in un conflitto devastante quando gli Houthi, sostenuti dall'Iran, nel 2014 sono scesi dalla loro roccaforte nel nord, conquistando la capitale Sana'a e gran parte dello Yemen settentrionale, costringendo il governo all'esilio.
Una coalizione guidata dai sauditi, che includeva gli Emirati Arabi Uniti, è intervenuta nel 2015 per cercare di restaurare il governo, riconosciuto a livello internazionale.
Di fatto, il conflitto si è trasformato negli ultimi anni in una "guerra per procura" tra Arabia Saudita e Iran.
A contribuire sia ai colloqui che al rilascio dei prigionieri è stato il riposizionamento di Riad, in particolare nei confronti di Teheran.
L'intesa sottoscritta il 10 marzo tra Arabia Saudita e Iran, con la mediazione della Cina, per ripristinare le relazioni diplomatiche interrotte nel 2016, prevedono accordi su diverse questioni all'ordine del giorno, tra cui il nucleare iraniano e, appunto, la guerra nello Yemen.