I soldati ucraini logorati dal disturbo da stress post-traumatico

I soldati ucraini che curano il loro disturbo da stress post-traumatico
I soldati ucraini che curano il loro disturbo da stress post-traumatico Diritti d'autore Danish Broadcasting Corporation
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Di Gianluca Martucci
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Sarebbero almeno il 20% dei sopravvissuti. Si curano solo per qualche giorno, perché il fronte ha ancora bisogno di loro

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Un anno di guerra al fronte li ha logorati caricandoli di problemi del sonno e ansia, oltre agli inevitabili sensi di colpa. I soldati ucraini hanno visto compagni essere spazzati via dalle bombe o carbonizzati dall'uso delle armi pesanti. Il problema esisteva già dal 2014, quando il Donbass era zona di guerriglia e scontri circoscritti a determinate aree. Ora che i caduti in guerra sono all'ordine del giorno la situazione è molto più grave.

Gli psicologi concordano nel sostenere che almeno il 20% dei soldati sopravvissuti soffra di disturbo da stress post traumatico. Un centro è stato allestito in una località segreta nel Paese per permettergli di curarsi. La terapia dura solo qualche giorno, perché come spiega Oleksandr Vasylkovskyj che lavora al progetto della "Fondazione Invincibilità", due o tre settimane di riposo potrebbero rischiare di farli disconnettere dalla battaglia. La difesa dell'Ucraina ha ancora bisogno di loro.

Nikon è uno dei soldati che è stato ospitato nella struttura. "Ho visto come i proiettili passavano attraverso gli alberi e continuavano a volare: non li vedi, senti solo il loro fischio", racconta. 

Lui come altri si chiedono "che senso abbia morire così?". E la mancanza di risposte sui perché può peggiorare la sindrome post traumatica, che non riguarda solo che chi combatte sul campo di battaglia, ma anche tutti quelli che in Ucraina sono esposti a periodi di stress prolungato. I familiari dei soldati dispersi vivono la situazione peggiore, spiegano gli esperti. 

Istinti o violenza contro i familiari si manifestano più facilmente in queste condizioni una volta tornati dalla battaglia. In alcuni casi ci si rifugia nella via del terrorismo, in cui l'assetto da battaglia dura per tutta la vita. C'è da migliorare singole vite, ma sopratutto salvare un'intera società

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