"L'idea è di accordarsi su certi principi e certi impegni, compreso quello di non attaccare l'impianto": questo è il piano a cui sta lavorando Rafael Grossi, Segretario generale dell'Agenzia internazionale per l'Energia Atomica dell'Onu. Serve l'accordo di smilitarizzazione tra Russia e Ucraina
Il capo dell'Agenzia internazionale per l'Energia Atomica (AIEA) dell'Onu, l'argentino Rafael Grossi (61 anni), sta lavorando a un piano di sicurezza per l'ormai celebre centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, la più grande d'Europa, ora controllata da Mosca.
Durante la visita dei giorni scorsi alla centrale (incontrando anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky), Grossi ha insistito sul fatto che sia Russia che Ucraina debbono accordarsi su "alcuni principi".
L'impianto è già stato oggetto di numerosi attacchi, da entrambe le parti.
Finora, senza danni gravi.
"L'idea è di accordarsi su certi principi e certi impegni, compreso quello di non attaccare l'impianto, per esempio, e altri ancora", ha spiegato Grossi.
Da parte russa è intervenuto Renat Karchaa, consigliere dell'operatore nucleare russo Rosenergoatom:
"L'elettricità non va da nessuna parte. I due reattori che sono in funzione oggi funzionano in una modalità che non comporta la generazione di energia".
Il numero 1 dell'AIEA, da mesi, chiede di elaborare un accordo di cessate il fuoco "locale" per questa specifica area: il territorio della centrale di Zaporizhzhia.
Entrambe le parti in guerra si accusano a vicenda di attacchi contro la centrale. L'Ucraina accusa la Russia di utilizzare Zaporizhzhia per attività militari e chiede di rimuovere il personale armato dall'impianto. Mosca insiste per mantenere i suoi uomini, per proteggere il mondo - dice - dalla catastrofe nucleare.