Pace lontana, il presidente ucraino tra le truppe che da oltre un anno combattono. Ingenti i danni della guerra qui e in altre città
È la visita più vicina al confine con la Russia che il presidente ucraino ha fatto dall'inizio della guerra, nel febbraio 2022.Volodymyr Zelensky si è spinto fino alla regione nord-orientale di Sumy per celebrarne l'anniversario della sua riconquista, una zona al centro di feroci battaglie, senza tregua: le truppe russe continuano a bombardare. Ancora ieri, martedì 28 marzo, hanno colpito la città di Bilopillia, danneggiando una scuola e un condominio. A Staryi Saltiv, nell'Oblast di Kharkiv, pure restano pesanti segni della guerra, anche se la ricostruzione è in corso.
E in un video Zelensky mostra le chiese distrutte in tutto il paese.
La fine del conflitto appare lontana. Sul fronte diplomatico, il ministro degli Esteri ucraino ha partecipato a una sessione virtuale del summit per la democrazia guidato dagli Stati Uniti. "Nessun'altra nazione vuole la pace più dell'Ucraina. Ma la pace a ogni costo è un'illusione", ha detto Dmytro Ivanovyč Kuleba (che è originario proprio di Sumy), spiegando che, "per essere duratura, la pace deve essere giusta. La fine dell'aggressione russa e il ripristino dell'integrità territoriale del Paese sono condizioni essenziali". Ma, per la Russia, i problemi di sicurezza legati alla geopolitica rimangono una priorità. E in Ucraina sono da poco in azione nuovi carri armati,i Challenger 2 e i Leopard, arrivati da Regno Unito e dalla Germania, pronti per lanciare un'altra controffensiva, portando sullo sfondo la possibilità di vere trattative.