Il ministro portoghese degli Affari interni ricostruisce la storia dell'aggressore: "Sua moglie morta in un centro profughi in Grecia"
Padre di tre bambini, vedovo. Sua moglie è morta in un campo profughi, in Grecia. E il genitore, assieme ai figli, di 9, 7 e 4 anni, è stato accolto in Portogallo, nell'ambito dei progetti cooperazione europa. Eccolo, il profilo dell'uomo che, armato di coltello, ha ucciso due donne e ferito altre tre persone nel centro Ismaili, alla periferia di Lisbona, una comunità di muslmani che aderisce ai valori sciiti e opera anche con i rifugiati. A spiegarlo il ministro degli Affari interni, Jose Luis Carneiro, che ha anche detto che l'aggressore, "relativamente giovane", "ha beneficiato dello status di protezione internazionale".
Per chiarire i motivi del gesto, proseguono le indagini immediatamente avviate dalla polizia che è intervenuta sul posto, disarmato e arrestato il killer.